Staglieno, occupazioni abusive nelle case di via Vecchia espropriate per i lavori della rimessa Amt

  • Postato il 17 agosto 2025
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Genova. Portoni sfondati, finestre rotte, occupazioni abusive. Ecco che fine hanno fatto le abitazioni di via Vecchia, nel quartiere di Staglieno, espropriate da mesi in vista dell’annunciata demolizione e ricostruzione della rimessa Amt di via Bobbio. Una pietra miliare del progetto dei quattro assi di forza, finora però rimasta sulla carta: i lavori procedono lentamente e delle ruspe che dovrebbero abbattere le case non c’è alcuna traccia.

L’emergenza è emersa oggi pomeriggio a margine del sopralluogo della sindaca Silvia Salis sul tubo dell’acqua esploso tra via Bobbio e via Montaldo. Il presidente del Municipio Lorenzo Passadore ne ha approfittato per portare la prima cittadina a constatare la situazione dei cinque civici interessati dagli espropri, in tutto una trentina di appartamenti ormai svuotati dei loro legittimi abitanti. Al loro posto, invece, c’è chi ha provato a sfruttare il totale abbandono per introdursi e cercare un riparo.

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“La polizia locale è intervenuta ancora qualche giorno fa – riferisce Passadore -. L’amministrazione precedente ha cacciato via i residenti in fretta e furia, ma non ci sono tempistiche certe per l’abbattimento e ora abbiamo una situazione di degrado che si interseca coi lavori pubblici. Le occupazioni abusive sono un fatto piuttosto recente, è un fatto di una gravità assoluta. Ora dobbiamo monitorare e far sì che nessuno possa più accedere, né dalle porte né dalle finestre”. Un portone è stato incatenato, un altro varco è stato chiuso con una grata perché mancava il serramento e chiunque poteva entrare.

E pensare che i lavori di demolizione dei caseggiati di via Vecchia avrebbero dovuto iniziare a febbraio 2025, secondo quanto riferito dall’ex assessore Sergio Gambino in consiglio comunale. E la rimessa? “L’ultima data che ci ha fornito Amt era gennaio 2027, ma avremo modo di parlarne con l’assessore Ferrante”, spiega Passadore. Insomma, non si contano più i rinvii per un progetto che avrebbe dovuto essere terminato alla fine del 2026, con la pesante incognita delle scadenze legate ai fondi Pnrr.

Intanto gli abitanti delle vecchie case di Staglieno hanno ricostruito altrove i loro nidi, dopo una lunga battaglia legale per farsi riconoscere indennizzi più alti di quelli proposti, ritenuti molto al di sotto del reale valore di mercato appartamenti. Molti però avevano investito in lavori di ristrutturazione e nuovi mobili, senza sapere che il destino di quelle abitazioni era segnato. Per ora, comunque, sono tutte in piedi e sono diventate una preoccupazione per la sicurezza dei residenti rimasti a vivere nella zona.

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Salis e Passadore in sopralluogo

Il progetto – a questo punto appeso a diversi interrogativi – prevede la costruzione di un nuovo edificio di due piani: a livello strada ci sarà un’officina di 6.800 metri quadrati per i bus elettrici, al posto dei cinque palazzi da demolire (in tutto 29 appartamenti, tre magazzini e un bar) sorgerà una palazzina servizi su tre livelli al servizio del personale Amt. Al piano superiore e sulla copertura sarà realizzato un parcheggio di interscambio da 441 posti auto con accesso da via Bobbio.

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Il comitato di via Vecchia aveva proposto un progetto alternativo, quello presentato dall’architetto Giovanni Spalla nel 2022 che prevedeva il restauro della rimessa storica di Staglieno con spazi destinati a centri di servizi di comunità di interesse educativo culturale e sociale per la Val Bisagno. I candidati del centrosinistra, compresa la sindaca Salis, avevano sottoscritto un documento che li impegnava almeno a valutare alcune varianti per rendere l’intervento meno impattante. Ora i residenti chiedono di rispettare quegli impegni. Ma i gravi ritardi già accumulati e la progettazione ormai conclusa potrebbero mettere la parola fine alle loro ambizioni.

Autore
Genova24

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