Stati Uniti: al via i rimpatri volontari
- Postato il 20 maggio 2025
- Di Panorama
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L’immigrazione continua a essere al centro dei pensieri dell’amministrazione Trump. Alcune ore fa, il Dipartimento per la sicurezza interna ha reso noto di aver effettuato il primo volo charter di immigrati auto-rimpatriati in cambio di un sussidio da mille dollari. In tutto sono state coinvolte 64 persone, che sono state trasportate in Honduras e in Colombia. “Si è trattato di un volo charter volontario, non di un’operazione forzata dell’Immigration and Customs Enforcement”, ha dichiarato il Dipartimento per la sicurezza interna.
Era inizio maggio, quando l’amministrazione Trump aveva annunciato il suo programma di rimpatri volontari: sulla base di questa nuova politica, sarebbero stati erogati mille dollari, insieme a un biglietto aereo gratuito, a chi avesse accettato un’auto-espulsione, confermata tramite l’app Cbp Home. Secondo la Casa Bianca, questa modalità risulterebbe meno costosa rispetto ad arresto, detenzione e rimpatrio forzato dei migranti: un’operazione che, complessivamente, implicherebbe un onere economico di circa 17.000 dollari. L’amministrazione non ha inoltre escluso che gli auto-rimpatriati un giorno possano fare ritorno degli Stati Uniti per vie legali, sebbene i critici del presidente abbiano espresso scetticismo su questo fronte.
Nel frattempo, lunedì, la Corte Suprema ha accolto la richiesta, inoltrata da Donald Trump, di revocare le protezioni legali a circa 350.000 immigrati venezuelani, che adesso potranno essere soggetti a espulsioni. I supremi giudici hanno comunque riconosciuto ai diretti interessati la facoltà di ricorrere legalmente contro i provvedimenti di rimpatrio e la revoca dei loro permessi di soggiorno. Più in generale, le protezioni a cui si fa riferimento vengono solitamente concesse a quei migranti che si ritiene non possano far ritorno nel loro Paese d’origine in quanto considerati non sicuri per calamità naturali o turbolenze politiche.
Dall’altra parte, il rapporto tra Trump e la Corte Suprema resta complesso. Venerdì scorso, i togati avevano infatti impedito alla sua amministrazione di attuare dei rimpatri ai sensi dell’Alien Enemies Act del 1798, rimandando il caso ai tribunali di grado inferiore. Per il presidente americano, si è trattato di una battuta d’arresto di non poco conto, visto che ha intenzione di far leva su quella norma per portare avanti la sua strategia di stretta all’immigrazione clandestina.
Resta comunque il fatto che, per adesso, l’arrivo di immigrati irregolari al confine sud-occidentale è crollato. Secondo la Us Customs and Border Protection, ad aprile 2025 si è registrato un calo negli arresti del 93% rispetto ad aprile dell’anno scorso. Non è del resto un mistero che, in questi primi mesi di governo, Trump abbia puntato soprattutto sull’incremento del fattore deterrente.