“Stava pulendo l’auto, si è sporta dal finestrino ma è diventato una ghigliottina”: Bernardette muore strangolata dal vetro automatico della sua auto
- Postato il 11 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Una morte tanto assurda da sembrare la trama di un film, una fatalità che ha lasciato una piccola comunità francese sotto choc e una famiglia a interrogarsi su come una semplice tecnologia possa trasformarsi in una trappola mortale. Bernadette Delmotte, una donna di 60 anni, è stata trovata senza vita nel suo villaggio di Bissy-sur-Fley, strangolata dal finestrino elettrico della sua auto.
Tutto è iniziato con un’assenza. La sera del 13 giugno scorso, gli amici di Bernadette si sono preoccupati quando non si è presentata per una cena a cui era attesa. Dopo diverse telefonate senza risposta, si sono recati a casa sua e hanno fatto la terribile scoperta: il corpo della donna era incastrato nel finestrino della sua Fiat 500 rossa. L’incredulità ha pervaso tutti, incluse le forze dell’ordine. “Si chiedevano: ‘Che diavolo è successo?'”, ha raccontato il fratello della vittima, François, alla tv francese France 3. L’amica Béatrice ha descritto l’atmosfera di sconcerto iniziale: “Era così misterioso. Abbiamo pensato che avesse avuto un infarto, o che qualcuno – un pazzo – fosse passato per rubarle l’auto e l’avesse ferita. Ma non avremmo mai potuto immaginare cosa fosse realmente accaduto”.
Le indagini hanno gradualmente ricostruito la dinamica della tragedia. Bernadette stava pulendo il suo veicolo. Secondo gli inquirenti, si sarebbe dimenticata di inserire il freno a mano. A quel punto, l’auto ha iniziato a muoversi lentamente all’indietro. È stata l’amica Béatrice a delineare la sequenza fatale: “Sembra che il freno a mano non fosse stato inserito. L’auto ha iniziato a muoversi all’indietro. Per fermarla, Bernadette si è sporta attraverso il finestrino aperto. Ma la sua mano si è mossa sopra il comando del finestrino e, quando si è raddrizzata, il vetro le si è fermato sul collo, come una ghigliottina“. L’autopsia ha confermato che la morte è avvenuta per asfissia e le autorità hanno classificato il caso come un tragico incidente, escludendo l’intervento di terzi.
La storia, però, non finisce qui. Il fratello di Bernadette, François, ha scritto a Fiat, non per chiedere un risarcimento, ma per sollevare una questione di sicurezza: “Non sto cercando un risarcimento, perché questo non mi riporterà indietro mia sorella”, ha dichiarato ai media locali. “Voglio semplicemente che si inizi a riflettere su questo per evitare altre tragedie“. Un appello accorato affinché la morte della sorella non sia vana, ma serva a migliorare la sicurezza dei veicoli per tutti.
Bernadette Delmotte, nata in Congo e di origine belga, si era trasferita da Parigi nel piccolo villaggio circa dieci anni fa. Ex coach e consulente, era una figura molto conosciuta e amata. Le sue ceneri, per sua volontà, sono state sparse nel villaggio che aveva scelto come casa.
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