Stefano De Martino e Caroline Tronelli, i nuovi sospetti sul video intimo rubato

  • Postato il 21 agosto 2025
  • Di Panorama
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Un colpo studiato a tavolino, non un’azione improvvisata. È questa l’ipotesi che prende sempre più corpo nell’inchiesta sul furto e la diffusione del video intimo di Stefano De Martino e della sua compagna Caroline Tronelli, trafugato la notte del 9 agosto scorso dal sistema di sorveglianza installato nella casa romana della giovane studentessa.

Gli inquirenti stanno battendo più piste: da una parte, l’idea di un’operazione orchestrata e preparata da tempo; dall’altra, l’ombra di uno o più hacker coinvolti in un’azione più ampia e complessa. A convincere i magistrati che non si tratti di un caso isolato ci sono due elementi: la rapidità con cui il video è comparso in rete — pochi minuti dopo l’acquisizione — su un sito pornografico, nella sezione dedicata ai contenuti amatoriali, e il titolo scelto per il file: «De Martino».

Chi è entrato in possesso del materiale sapeva perfettamente chi fossero i protagonisti ripresi dal sistema di videosorveglianza. La tempistica e la precisione nell’identificazione inducono a ritenere che la coppia fosse monitorata da settimane. Per questo, gli investigatori non escludono il coinvolgimento di un tecnico addetto alla manutenzione dell’impianto, considerato obsoleto dai legali di Tronelli, in funzione da oltre dieci anni.

Ad aggravare la situazione, la facilità di accesso: la password collegata ai cellulari della famiglia sarebbe stata troppo semplice, aprendo la strada a intrusioni. La Polizia postale ha già sequestrato l’intero sistema, ora nelle mani di un perito nominato dalla Procura, incaricato di ricostruire la dinamica dell’attacco e di risalire a chi possa averlo perpetrato. Le telecamere erano state installate anni fa per arginare i furti subiti dalla famiglia Tronelli — persino da parte di collaboratori domestici — e per questo coprivano ogni angolo della villa.

La pista del tecnico delle telecamere

Una rete fragile, che richiedeva manutenzione periodica: proprio qui potrebbe essersi insinuata la falla. L’ipotesi è che un tecnico abbia copiato i frame senza scopo di ricatto, ma per monetizzare subito il contenuto tramite la pubblicazione online o cedendolo a terzi. L’inchiesta procede in parallelo tra la Procura di Roma e quella di Tempio Pausania, in Sardegna, dove la coppia aveva sporto la prima denuncia al commissariato di Porto Cervo.

Intanto, nella Capitale, gli avvocati Lorenzo Contrada e i fratelli Angelo e Sergio Pisani, che assistono De Martino e Tronelli, hanno presentato una seconda denuncia e un esposto al Garante della Privacy. Un’iniziativa che ricorda da vicino il caso di Raoul Bova, che a luglio aveva denunciato un tentativo di ricatto legato agli audio privati con l’influencer Martina Ceretti.

Stefano De Martino: «Offeso e triste»

Il conduttore di Affari tuoi vive con amarezza questa vicenda. Secondo i suoi legali è «offeso e triste» per l’accaduto. I difensori rilanciano con fermezza la necessità di un intervento esemplare: «Non escludiamo sia stato un tecnico che ha tradito il rapporto fiduciario instaurato con la famiglia della ragazza per poi approfittarne — confermano i fratelli Pisani e Contrada —. A chiunque dà fastidio vedere la propria immagine gestita, manipolata, commentata in maniera illecita. Per la prima volta chiediamo la condanna anche di tutti colori i quali conservano e girano questi dati: sono complici di reati di ricettazione e pericoli gravissimi, ai danni sia della vittima sia dei familiari».

Autore
Panorama

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