Stellantis, Filosa: “A inizio 2026 il nuovo piano strategico. I dazi? dialogo con le istituzioni Usa”
- Postato il 30 luglio 2025
- Fatti A Motore
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Stiamo aggiornando il nostro piano strategico a lungo termine, che presenteremo a inizio del 2026”: è questa la prima novità della Stellantis diretta da Antonio Filosa, il nuovo “mega direttore” del colosso dell’automotive. Che ha già messo in soffitta i piani per i modelli a idrogeno e ripescato, sempre dalla soffitta, i cari vecchi motori V8, amatissimi dal pubblico americano e pronti a ritornare nei listini d’oltreoceano a breve. “La risposta al nostro annuncio (del ritorno de V8) è stata immediata, con oltre 10.000 ordini effettuati nelle prime 24 ore”.
Filosa è conscio che “il 2025 è stato e sarà un anno difficile, come dimostrano chiaramente i risultati del primo semestre. Allo stesso tempo, stiamo facendo progressi con la nostra gamma e cominciamo a vedere i primi segni di un miglioramento incoraggiante”. E secondo l’ad napoletano, la seconda metà del 2025 potrà contare “su nuovi prodotti che stimoleranno la crescita”.
In rampa di lancio ci sarebbero anche “alcuni modelli iconici con una varietà di propulsori ICE, HEV e MHEV”. Un chiaro segnale del fatto che per Filosa i motori tradizionali bielle e pistoni, seppur elettrificati, hanno ancora molto da dire a livello commerciale e che sotto la sua guida verranno corrette “le decisioni che hanno escluso questi prodotti dalla nostra gamma per periodi significativi”.
Facendo evidentemente danni proprio sul mercato USA: “Abbiamo ancora molto lavoro da fare in Nord America. In particolare, ci stiamo concentrando sul riportare i prodotti nei segmenti in cui siamo stati assenti, sul miglioramento dell’esecuzione industriale a partire dalla qualità e sul rilancio delle prestazioni del canale flotta”, ha spiegato Filosa: ”In Europa, dobbiamo migliorare l’esperienza del cliente attraverso un’elevata qualità dei prodotti. In secondo luogo, dobbiamo essere più rapidi nel lanciare nuovi prodotti ben accolti come la Fiat Grande Panda. E poi, come in Nord America, dobbiamo aumentare la redditività”.
Inevitabile, politicamente parlando, la necessità di fare buon viso a cattivo gioco circa le politiche trumpiane sui dazi: “Come abbiamo detto fin dal primo giorno, capiamo e supportiamo la strategia generale dell’amministrazione del presidente Trump per spingere l’occupazione e la produzione degli costruttori e dei fornitori americani, usando anche i dazi come uno strumento. Stiamo portando avanti un dialogo costruttivo con le istituzioni e gli attori politici americani, così come con quelli messicani e canadesi. Ora siamo in una fase in cui gli Stati Uniti negoziano sui dazi con singoli Paesi o gruppi di Paesi. Nei veicoli prodotti nelle fabbriche fuori dagli Stati Uniti, in Canada e in Messico, c’è un alto contenuto di componenti americani e vorremmo che questo fosse conosciuto in maniera adeguata”. Va detto, però, che l’impatto finanziario delle politiche di Donald Trump costeranno a Stellantis circa 1,5 miliardi di dollari nel 2025, di cui 300 milioni già contabilizzati nel primo semestre.
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