Stellantis toglie il volante dell’Europa a Imparato, il manager che aveva presentato il “Piano Italia”
- Postato il 8 ottobre 2025
- Lavoro
- Di Il Fatto Quotidiano
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Una manovra al giorno, cercando di trovare la squadra per il rilancio. E ora Stellantis cambia uno dei suoi pezzi da novanta: Jean-Philippe Imparato, manager dell’area Europa Allargata, lascia il volante del vecchio continente per occuparsi solo di Maserati. Il suo posto verrà preso da Emanuele Cappellano, che quindi guiderà tutte le attività e i marchi nel vecchio continente mantenendo anche l’attuale ruolo di responsabile di Stellantis Pro One. Imparato riporterà direttamente a Cappellano.
La crisi di Maserati e le voci di cessione
Da nuovo ceo del marchio del Tridente, il manager francese ha come obiettivo il “potenziamento delle performance”: un lavoro che aveva già tentato in Alfa Romeo. Ma sul marchio continuano a circolare voci di cessione, che finora il gruppo ha sempre smentito. I numeri di vendita di Maserati sono in netto calo nell’ultimo anno: da gennaio a settembre, dati Unrae, sono state immatricolate 1.401 auto, il 23,3% in meno delle 1.827 dello stesso periodo del 2024. L’idea è quella di puntare su elettrificazione e rinnovamento d’immagine, anche attraverso la gamma Folgore.
Chi è Imparato, l’uomo del “Piano Italia”
La ripartenza di Maserati è strettamente legata all’Italia, con la produzione recentemente concentrata nei soli stabilimenti di Modena e Cassino, dopo lo stop a Mirafiori. Così come all’Italia è legato Imparato, non solo per il suo lavoro con il marchio Alfa Romeo. È stato proprio lui, lo scorso dicembre, a presentare al ministero delle Imprese il “piano Italia” che venne molto apprezzato da Adolfo Urso. Mentre la sede di ceo era vacante dopo la separazione da Carlos Tavares, fu l’allora responsabile Enlarged Europe a spiegare come l’azienda intendesse alzare i volumi di produzione nel nostro Paese: un “usato” spacciato in parte per “nuovo” con modelli già previsti lasciati passare come delle aggiunte.
Le incertezze sulle promesse
Con Imparato che non è più al timone dell’area e il nuovo amministratore delegato Antonio Filosa che nel primo trimestre del 2026 dovrebbe presentare un aggiornamento del piano industriale, resta da capire quale validità avranno quelle promesse che tanto piacquero al ministro Urso. E che, al momento, non hanno avuto alcun effetto positivo sugli stabilimenti. Anzi. Appena 24 ore fa, l’ultimo report della Fim-Cisl sullo stato delle fabbriche italiane ha certificato come la produzione sia crollata nei primi nove mesi del 2025 con appena 151.430 auto assemblate, il 36% in meno del già pessimo 2024. Con quei numeri, è stato l’allarme del segretario generale Ferdinando Uliano, è “tutt’altro che scontato” che venga raggiunto l’obiettivo di garantire “a ogni sito produttivo una prospettiva industriale e occupazionale certa”.
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