Stop alle esenzioni per le auto elettriche in Francia: cosa cambia
- Postato il 4 maggio 2025
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- Di Virgilio.it
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A sostenere la diffusione delle auto elettriche in Europa ci sono varie misure di sostegno. Dagli incentivi sull’acquisto, che si traducono in uno sconto sul prezzo finale, a vari bonus fiscali riconosciuti agli acquirenti di veicoli a zero emissioni, ogni Paese ha realizzato delle misure per garantire un accesso più semplice alla mobilità elettrica per i propri cittadini.
Negli ultimi mesi, però, le forme di sostegno alla diffusione delle auto elettriche si stanno riducendo, grazie anche a un mercato sempre più maturo, anche se ancora lontano dagli obiettivi fissati dall’Ue. L’ultima retromarcia, in ordine di tempo, per quanto riguarda le misure di supporto all’elettrificazione arriva dalla Francia e potrebbe avere un impatto importante sulle vendite di modelli EV nel corso dei prossimi anni.
Come previsto dalla Legge di Bilancio definita dal Governo francese, infatti, dal mese di maggio viene cancellata l’esenzione dal pagamento delle tasse di immatricolazione. La norma precedente permetteva di immatricolare un’auto elettrica senza dover pagare i corrispettivi dovuti al momento dell’immatricolazione di un nuovo veicolo. Per gli automobilisti francesi che acquistano oggi una nuova elettrica, invece, l’esenzione non sarà più disponibile. La norma nazionale, però, non è vincolante per gli enti locali.
Cosa cambia
Il Governo francese ha scelto di non rinnovare l’esenzione al pagamento delle tasse di immatricolazione per chi acquista una nuova auto elettrica. Queste tasse, in base al modello acquistato e alla regione in cui avviene l’immatricolazione, possono arrivare fino a circa 750 euro, incidendo in modo significativo sull’acquisto di un veicolo. Tale agevolazione era attiva dal 2020. Gli automobilisti francesi, a partire da questo mese di maggio, dovranno tornare a pagare le tasse di immatricolazione. Si tratta di varie imposte da considerare. Il peso maggiore, però, è rappresentato dalla tassa regionale, legata ai cavalli fiscali del veicolo, con un sistema di scaglioni. Più potente è la vettura e maggiore sarà la tassa di immatricolazione.
Questo parametro non è legato all’alimentazione: le elettriche, che generalmente hanno una potenza maggiore rispetto alle endotermiche, si trovano, quindi, a dover pagare un totale superiore al momento dell’immatricolazione. Si tratta di un fattore da non trascurare e che potrebbe incidere sulle vendite di veicoli a zero emissioni in futuro. Il provvedimento del Governo, però, non è vincolante e alcune regioni hanno la possibilità di mantenere l’esenzione, andando però a rinunciare al ricavato di questa tassa. Ricordiamo che anche in Italia le regioni hanno un certo margine di manovra per sostenere le elettriche: ad esempio, la Lombardia ha lanciato nuovi incentivi.
Elettriche in calo
La Francia, dove Alfa Romeo sta registrando ottime vendite, deve fare i conti con le difficoltà del programma di elettrificazione. Le vendite di auto elettriche, infatti, sono in calo nel corso del primo trimestre del 2025, nonostante il mercato Ue sia in crescita. Nei primi tre mesi dell’anno, infatti, sul mercato francese sono state immatricolate 74 mila BEV con un calo del 6,6%. Il risultato è nettamente peggiore rispetto a quello registrato in tutta l’Ue, con 412 mila unità immatricolate e un miglioramento del 23,9% su base annua. La Francia è comunque il secondo mercato Ue per volumi di vendita di auto elettriche con più del triplo delle unità immatricolate in Italia. Nel nostro Paese sono state immatricolate 22 mila unità di BEV con un incremento del 72% su base annua.