“Suo figlio ha causato un incidente”: i (veri) carabinieri di Cengio denunciano cinque persone
- Postato il 8 ottobre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Cengio. Un anno d’indagini esatto: tanto ci è voluto ai Carabinieri di Cengio per ricostruire i pezzi e aggirare i vari depistaggi di una delle tante truffe dei “sedicenti carabinieri”, che colpiscono in prevalenza la parte più anziana della popolazione e le persone più vulnerabili, in ogni angolo d’Italia.
L’attività dei militari è partita da una denuncia sporta il primo ottobre 2024 da parte di una coppia di coniugi ultra-sessantenni, residenti in Val Bormida, vittima di un raggiro tanto articolato quanto tristemente consolidato.
Nella mattinata del 30 settembre 2024, i due avevano ricevuto alcune telefonate da finti carabinieri, un “avvocato” e un “perito assicurativo”, che li avevano informati – con tono concitato e apparentemente credibile – che il figlio avrebbe causato un grave incidente stradale. Approfittando della preoccupazione e dell’agitazione generate nelle vittime, gli impostori erano riusciti a convincere i coniugi a consegnare preziosi per un valore di circa 30 mila euro, destinati – secondo il raggiro – a coprire “spese legali immediate per evitare il carcere”.
Si sottolinea che il sistema giudiziario in Italia non funziona in questo modo e che in questi casi non c’è mai nulla di vero: ma un genitore in apprensione rischia di perdere il buon senso, ed è proprio su questo che i truffatori fanno leva.
I carabinieri della Stazione di Cengio, tuttavia, non si sono fatti scoraggiare dal sistema di “scatole cinesi” di numeri telefonici e false identità creato dai criminali, e hanno iniziato a indagare con determinazione e professionalità. Dopo un anno di lavoro investigativo, i militari hanno deferito alla Procura della Repubblica cinque persone, tutte residenti in provincia di Napoli e già note alle Forze dell’Ordine per episodi analoghi. Si tratta di cinque uomini tra i 24 e i 34 anni, tre dei quali già detenuti o ai domiciliari, e uno sottoposto alla messa alla prova dell’imputato.
È prevedibile che questa ennesima denuncia porterà a nuove condanne, con il rischio di carcere per chi non vi si trova già recluso.
Le truffe agli anziani sono sempre più ben congegnate e diffuse, e producono danni difficili da risarcire, anche quando gli autori vengono identificati, poiché si premurano di far sparire rapidamente il denaro rubato. Oltre al danno economico, queste truffe provocano ferite psicologiche profonde: vergogna, senso di umiliazione, perdita di fiducia e ansia.
“È dunque fondamentale rafforzare la prevenzione, attraverso informazione e consapevolezza, per ridurre i rischi futuri. L’Arma dei Carabinieri rinnova l’invito a denunciare subito, anche quando si teme di essere stati ingenui: un gesto che può fare la differenza”, si legge in una nota.