Superbike, Razgatlioglu cade ma si laurea campione del mondo. E prima della MotoGP chiude i conti con Bulega
- Postato il 19 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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Un finale di stagione al cardiopalma per la Superbike, che nell’ultimo appuntamento della stagione disputatosi a Jerez ha visto i due principali contendenti del campionato giungere al redde rationem. In tutti i sensi, perché quella tra Toprak Razgatlioglu e Nicolò Bulega è stato un duello al calor bianco che è tracimato fuori dalle piste, creando una rivalità che forse potrebbe essere giunta al capolinea. Nonostante un ultimo fine settimana per questo 2025 in cui le ostilità hanno toccato un nuovo apice.
- L'incidente tra Bulega e Razgatlioglu, i fischi e le scuse dell'italiano
- Razgatlioglu e Bulega, pace fatta definitivamente?
- Il triste addio alle scene di Rea
L’incidente tra Bulega e Razgatlioglu, i fischi e le scuse dell’italiano
Nel GP di Spagna infatti il pilota di Montecchio Emilia si è preso tutto, ovvero Gara 1 e 2 e la leadership in Superpole, dove però è avvenuto un fattaccio che avrebbe potuto generare ulteriori strascichi tra i due. In curva 5 infatti Bulega ha fatto cadere il turco in forze al team BMW, costringendolo al ritiro. Nota a margine: Razgatlioglu si giocava il suo terzo titolo in Superbike, con un vantaggio in classifica che prima di Jerez era di 39 punti sull’italiano, che nel corso delle sessioni in Spagna si è avvicinato a -22 prima di Gara 2.
Restando però ai fatti della Superpole, dove al turco bastava un settimo posto per laurearsi campione del mondo, Bulega ha poi vinto pur scontando una long lap penalty. Bersagliato dai fischi dei tifosi in parco chiuso e con cori che inneggiavano al rivale, il pilota del team Aruba Ducati capendo l’antifona (anche perché scene di questo tenore sono abbastanza inedite in Superbike) a TNT Sports si è scusato per la manovra non proprio ortodossa in pista, sostenendo comunque che andare in velocità in curva era il suo forte.
Tuttavia si è evitata l’escalation tra i due avversari: in Gara 2 Bulega ha nuovamente vinto, con Razgatlioglu terzo dopo essere partito dalla decima posizione della griglia. Una rimonta da campione, visto che sarebbe bastato anche un piazzamento di poco fuori dai primi dieci per conquistare comunque il titolo, pur con l’italiano vincitore.
Razgatlioglu e Bulega, pace fatta definitivamente?
E qui si è consumata la svolta che potrebbe mettere fine ad una rivalità che rischiava di trascinarsi a lungo come quella tra Marc Marquez e Valentino Rossi in MotoGP: al traguardo Bulega ha atteso Razgatlioglu, con il quale c’è stata una stretta di mano. Successivamente, i due si sono persino abbracciati nel parco chiuso.
Insomma, tutti più o meno contenti: Bulega ha sì mancato il titolo (“Ma ci riproverò il prossimo anno”, ha assicurato) ma oltre ad essere il mattatore di Jerez e uscire indenne da una polemica infinita ha dimostrato di avere tutto l’anno la stoffa per contendere la laurea di campione ad un rivale che dal prossimo anno sbarcherà in MotoGP. Il turco, dal canto suo, dopo 21 successi nel 2025 e aver dato lustro al marchio BMW in Superbike e alla scommessa delle derivate per il colosso tedesco, si porta a casa il suo terzo titolo dopo quelli del 2021 e del 2024 (vi risparmiamo comunque lo spettacolo cringe dei festeggiamenti, con citazione posticcia degli Avengers). Insomma, alla fine abbiamo vissuto nel campionato una rivalità simile a quella del 2002 tra Bayliss ed Edwards.
Il triste addio alle scene di Rea
Razgatlioglu, alle soglie dei trent’anni, si prepara ora al debutto in MotoGP (che si è disputata contestualmente in questo fine settimana in Australia). Nel 2026 salirà in sella alla Yamaha per il team Pramac (sarà anche per quello che con il rivale è stato più facile siglare la pace? D’altronde Bulega il prossimo anno avrà campo libero per l’assalto al titolo dopo esserci andato vicino, soprattutto all’inizio della stagione 2025), ma in questo fine settimana si è consumata anche la chiusura della carriera (per mancanza di moto competitive dalla prossima stagione) di Jonathan Rea. Il quale purtroppo non ha potuto salutare al meglio il pubblico a causa di una caduta avvenuta in Superpole con Remy Gardner. Il 38enne ha rimediato un infortunio al ginocchio, tale da non potergli permettere di correre in Gara 2. Un vero peccato per chi ha segnato la storia della Superbike con sei titoli mondiali.