Sventagliate del Quirinale: l'intervento di Mattarella alla cerimonia del Ventaglio
- Postato il 30 luglio 2025
- Di Il Foglio
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Sventagliate del Quirinale: l'intervento di Mattarella alla cerimonia del Ventaglio
Dall'ulteriore condanna della Russia (dopo che ancora oggi il Cremlino ha inserito il capo dello stato nella lista dei "russofobi") alla richiesta di cessate il fuoco immediato a Gaza, passando per le derive del trumpismo. Sono questi i principali punti toccati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso alla cerimonia del Ventaglio, l'annuale incontro estivo con la stampa quirinalizia. "In politica internazionale sembra essere tornati all'ottocento", ha esordito il capo dello stato. Parlando di una politica internazionale "in cui si punta più a essere temuti che rispettati. Questa scelta può, forse, produrre qualche vantaggio nell’immediato ma colpisce, incrina ampiamente e forse azzera, per il futuro, fiducia, prestigio, autorevolezza; e, quindi, stabile ed effettiva influenza nella comunità internazionale". Da qui lo sguardo rivolto ai conflitti del nostro tempo, in particolare quello tra Russia e Ucraina e la situazione in medio oriente. "L'aggressione della Russia all'Ucraina ha cambiato la storia d'Europa. Quel grande Paese, che tale rimane malgrado le gravi responsabilità che la dirigenza si è assunta di fronte alla storia, sulla cui collaborazione avevamo nutrito ampia fiducia nell'Unione Europea, ha assunto sempre più una sconcertante configurazione volta allo scontro di potenza militare", ha ribadito Mattarella, ripetendo posizioni già espresse in numerose occasioni. "Sul piano della realtà delle relazioni internazionali la scelta e la postura della Russia hanno, più che stravolto, cancellato l'equilibrio; equilibrio che garantisce la pace e dissuade da avventure di guerra. E' la storia - maestra di vita - che insegna che, fin tanto che non saremo riusciti a eliminare dalla vita internazionale le tentazioni di dominio su altri popoli (ciò che, più o meno, equivale a far scomparire il male dall'umanità), è l'equilibrio che impedisce di seguire le tentazioni di dominio". L'aggressività russa, ha sottolineato il presidente della Repubblica, pesa come "un macigno sulle prospettive dell'Unione europea".
Volgendo lo sguardo al conflitto israelo-palestinese, Mattarella ha detto: "Sul Medio Oriente è persino scontato affermare che la situazione a Gaza diviene, di giorno in giorno, drammaticamente più grave e intollerabile; e speriamo che alle pause annunciate corrispondano spazi di effettivo cessate il fuoco". Soffermandosi su un fatto emblematico accaduto la scorsa settimana. "L’incredibile bombardamento della Parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza è stato definito un errore. Da tanti secoli, da Seneca a S. Agostino, ci viene ricordato che 'errare humanun est, perseverare diabolicum. Si è parlato di errori anche nell’avere sparato su ambulanze e ucciso medici e infermieri che recavano soccorso a feriti, nell’aver preso a bersaglio e ucciso bambini assetati in fila per avere acqua, per l’uccisione di tante persone affamate in fila per ottenere cibo, per la distruzione di ospedali uccidendo anche bambini ricoverati per denutrizione. E’ difficile, in una catena simile, vedere una involontaria ripetizione di errori e non ravvisarvi l’ostinazione a uccidere indiscriminatamente". Il capo dello stato si è quindi appellato alle responsabilità di Israele, richiamando parole già dette durante le celebrazioni per la Festa nazionale: "E' disumano ridurre alla fame un'intera popolazione, dai bambini agli anziani e che è grave l'occupazione abusiva, violenta, di territori attribuiti all'Autorità Nazionale Palestinese in Cisgiordania. Ho espresso l'allarme per la semina di sofferenza e di rancore che si sta producendo, che, oltre ad essere iniqua, contrasta con ogni vera esigenza di sicurezza. Quel che è avvenuto nelle settimane successive è ulteriormente sconvolgente".
L'inquilino del Quirinale ha anche speso parole dure per condannare gli ultimi episodi di antisemitismo occorsi nel nostro paese. "Nemici allarmanti e comuni dell'umanità - di qualsiasi paese e regime politico- si sono presentati in questi anni e vanno contrastati e prevenuti con strumenti comuni, inevitabilmente globali". Tra questi "una diffusa tendenza alla contrapposizione irriducibile, alla intolleranza alle opinioni diverse dalle proprie, al rifugio in slogan superficiali e in pregiudizi, tra i quali riaffiora, gravissimo, l'antisemitimo, che si alimenta anche di stupidità".
In un passaggio il presidente della Repubblica è sembrato rivolgere una critica alla postura trumpiana che nega il multilateralismo come sua cifra distintiva. "La tendenza, da più parti coltivata, di accantonare l'irrinunziabile centralità del multilateralismo. Anche attraverso il tentativo di screditare e demolire il ruolo dell'Onu, dei suoi organismi, delle sue agenzie, facendo perno su lacune e scarsa efficacia della sua azione: condizioni che, in larga misura, derivano da limiti e privilegi prodotti da egoismi di potere di singoli stati, a partire dall'antistorico diritto di veto. Chiediamoci: il mondo sarebbe stato migliore senza l'Onu?", si è chiesto Mattarella. Che ha poi pronunciato un monito affinché si sblocchi la partita tutta interna alla Rai, che rischia di ridurre il pluralismo interno alla tv di stato: "Il Regolamento europeo sulla libertà dei media entrerà in vigore l'8 agosto - tra pochi giorni - e, da quel momento, le sue norme saranno applicabili: riguarderanno - fra l'altro - le questioni della indipendenza editoriale, i contenuti delle grandi piattaforme digitali, il funzionamento indipendente dei media del servizio pubblico. Quest'ultimo, è tema ancora più delicato, e richiama la assoluta necessità che le garanzie predisposte dalla legislazione siano attuate e non eluse. Il quadro offerto nella Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi sul tema di designazione del Presidente della Rai è sconfortante. La libertà vive del funzionamento delle istituzioni, non della loro paralisi".
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