Svolta negli Usa: via libera parziale al decreto Trump contro lo ius soli
- Postato il 27 giugno 2025
- Di Panorama
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Vittoria legale per Donald Trump. La Corte Suprema degli Stati Uniti, con una maggioranza di sei a tre, ha consentito che l’ordine esecutivo volto a limitare lo ius soli possa entrare in vigore in alcune parti degli Stati Uniti. Attenzione: la sentenza non si occupa della costituzionalità del provvedimento siglato dall’inquilino della Casa Bianca, ma si rivolge a un’altra problematica, quella delle cosiddette “ingiunzioni universali”.
“Le istanze non sollevano – e quindi la Corte non affronta – la questione se l’ordine esecutivo violi la clausola sulla cittadinanza o il Nationality Act. La questione che la Corte deve risolvere è invece se, ai sensi del Judiciary Act del 1789, i tribunali federali abbiano l’equa autorità di emettere ingiunzioni universali”, si legge nel testo. “Le ingiunzioni universali probabilmente superano l’autorità di equità che il Congresso ha conferito ai tribunali federali. La Corte accoglie le richieste del governo per una sospensione parziale delle ingiunzioni di seguito riportate, ma solo nella misura in cui le ingiunzioni siano più ampie del necessario per fornire un risarcimento completo a ciascun attore legittimato ad agire in giudizio”, si legge ancora.
In altre parole, la maggioranza dei giudici ha limitato la portata delle ordinanze emesse dai tribunali di grado inferiore sull’intero territorio statunitense. Va detto che, nella storia americana, lo strumento delle ingiunzioni universali è sempre stato usato con parsimonia. La situazione è tuttavia mutata negli ultimi anni, più o meno a partire dalla prima presidenza di Trump. Nonostante quindi non sia entrata nel merito dell’ordine esecutivo, la sentenza rappresenta de facto una vittoria per il presidente americano. Non solo perché il decreto potrà entrare parzialmente in vigore ma anche perché viene posto un precedente di cui l’attuale amministrazione potrebbe forse beneficiare in altri contenziosi giudiziari. Lo stesso Trump ha salutato la sentenza come una “grande vittoria”.
Ricordiamo che lo ius soli, negli Stati Uniti, è disciplinato dal Quattordicesimo emendamento. Il che significa che, per abolirlo, non basta l’autorità presidenziale, ma è necessaria una modifica costituzionale. In tal senso, l’ordine esecutivo di Trump non cassa il principio dello ius soli ma ne restringe l’interpretazione, sostenendo che esso non possa applicarsi ai figli degli immigrati irregolari. In particolare, il presidente americano sottolinea che, secondo il Quattordicesimo emendamento, “tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti, e soggette alla loro giurisdizione, sono cittadini degli Stati Uniti e dello Stato in cui risiedono”. Ebbene, nell’interpretazione dell’amministrazione Trump, gli immigrati irregolari o i visitatori temporanei non possono essere considerati soggetti alla giurisdizione statunitense.