Targa modificata con lo scotch, automobilista assolto: era “solo” uno scherzo

  • Postato il 9 giugno 2025
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  • Di Virgilio.it
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La fantasia di alcuni proprietari di auto non conosce confini. Con l’aumento degli autovelox in strada, non è la prima volta che girano notizie su escamotage usati per coprire le targhe. Un uomo di 64 anni, addetto dei “Punti Blu”, le rivendite di servizi autostradali (Telepass e Viacard), era stato intercettato a Novate Milanese nel mese di febbraio del 2023 a bordo di una Fiat Panda, intestata all’ex moglie, con la targa modificata con lo scotch.

La prima lettera, una “D”, era stata modificata in “B”. L’assoluzione è stata pronunciata martedì 3 giugno in Tribunale. La PM Alessia Menegazzo avrebbe avanzato la richiesta di una pena pecuniaria, mentre l’avvocato difensore ha spiegato al giudice che avrebbe potuto trattarsi di uno scherzo di estranei, non addebitabile all’uomo. Il giudice Paolo Guidi ha accolto la tesi difensiva e ha assolto l’uomo perché potrebbe essere stato uno scherzo di pessimo gusto.

Una anomalia nostrana

In Italia si registrano tecniche strane per evitare multe e controlli. La pratica di applicare lo scotch sulle targhe per modificare i numeri o non renderli visibili non è legale. Il motivo? L’azione non consentirebbe il corretto addebitamento di eventuali multe con autovelox e telecamere delle ZTL e dei caselli stradali. L’uomo di 64 anni è risultato estraneo ai fatti, ma la storia risulta alquanto stramba. Chi andrebbe ad attaccare dello scotch sulle targhe delle auto per creare dei problemi ai proprietari?

Lo scorso anno, una donna che aveva provato a giustificarsi dicendo che qualcuno le aveva fatto uno scherzo è stata segnalata alla Prefettura che aveva stabilito una pena pecuniaria fino a 8.186 euro. Inoltre, venne disposto il fermo amministrativo del mezzo per 3 mesi. La somma di 8.186 euro rappresenta la sanzione massima pecuniaria prevista per la circolazione con un veicolo munito di targa non propria o contraffatta. Questa sanzione è stabilita dall’articolo 100 del Codice della Strada.

L’articolo recita: “Chiunque circola con una targa falsa o alterata rischia una multa che varia da 2.046 a 8.186 euro, oltre al ritiro della targa e al fermo amministrativo del veicolo per 3 mesi. In caso di recidiva nel biennio successivo, è prevista anche la confisca del veicolo”. Tutti i veicoli devono essere muniti, anteriormente e posteriormente, di una targa con i dati di immatricolazione. Inoltre, in alcuni casi è prevista la sanzione penale comminabile per il reato di falsità materiale, che ricorre quando il privato commette un falso in certificati o autorizzazioni amministrative.

Targhe auto: il sistema di assegnazione

L’idea di una identificazione dei mezzi nacque nei primi anni del XX secolo. Le prime targhe messe in circolazione risalgono al 1878 quando il Regio decreto 16 dicembre 1897, n. 540, disponeva l’obbligo di dotare tutti i velocipedi di una targa comunale che li riconoscesse in maniera univoca. Nel 1927 venne creato il sistema alfanumerico, che stabiliva una combinazione di lettere e numeri per identificare con maggiore precisione il veicolo e la sua provenienza geografica. Il sistema attuale delle nuove targhe arrivò nel 1994, mettendo da parte la sigla provinciale e promuovendo una sequenza fissa di due lettere, tre numeri e due lettere, offrendo una capacità di immatricolazione molto più vasta rispetto ai precedenti metodi. Il sistema presenta delle falle e l’assoluzione del protagonista della vicenda suddetta sta dividendo il web.

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