Taser, seconda vittima in 48 ore: 41enne morto nel Genovese. Due carabinieri indagati per il caso di Olbia
- Postato il 18 agosto 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Salgono a due nell’arco di 48 ore i morti in seguito a un intervento col taser, la pistola elettrica in dotazione alle forze dell’ordine. Domenica sera un cittadino albanese di 41 anni è deceduto per arresto cardiaco a Manesseno, frazione di Sant’Olcese sulle alture di Genova, dopo essere stato colpito con una scarica da un carabiniere del Nucleo radiomobile. A chiamare il 112 erano stati i suoi vicini di casa, avendo sentito forti rumori provenire dal suo appartamento: all’arrivo dei militari, in base a quanto ricostruito, l’uomo era in stato di forte agitazione, circostanza che ha spinto il carabiniere a utilizzare l’arma.
Sulla vicenda la Procura del capoluogo ligure ha aperto un’indagine per omicidio colposo: a breve verrà disposta l’autopsia, per verificare se la morte sia direttamente collegata all’utilizzo dell’arma o possa aver inciso anche l’eventuale utilizzo di alcol o sostanze stupefacenti da parte della vittima. Le indagini, affidate all’aliquota Carabinieri della polizia giudiziaria, dovranno anche verificare il rispetto dei protocolli di utilizzo dell’arma, nonché accertare se il carabiniere che ha effettuato l’intervento avesse ricevuto la necessaria formazione.
La morte si è verificata a poche ore dal caso di Olbia, dove sabato notte ha perso la vita un 57enne, Gianpaolo Demartis, fermato col taser dopo aver dato in escandescenze aggredendo i passanti per strada. Due carabinieri, il capo pattuglia e il militare materialmente intervenuto con la pistola elettrica, sono indagati per omicidio colposo dalla Procura di Tempio Pausania, come atto dovuto dopo la decisione di effettuare l’autopsia sul corpo della vittima.
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