Tasneem, 27 anni, incinta, uccisa dai raid israeliani insieme ai due figli: l’ennesima vittima tra gli operatori umanitari di Gaza. La denuncia di Oxfam
- Postato il 26 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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E’ morta insieme ai suoi due figli, Sham di 5 anni e Suleiman di 3. Si chiamava Tasneem Shublaq e lavorava come operatrice umanitaria, l’ennesima ad essere uccisa dai bombardamenti israeliani a Gaza. Era incinta. Tasneem aveva 27 anni e faceva la psicologa per un’organizzazione partner di Oxfam, la Juzoor for Health and Community Development. È rimasta uccisa in un raid del 20 settembre, ma Oxfam ha diffuso oggi la notizia. La sua morte va ad allungare la lista sterminata di operatori sanitari e umanitari vittime di bombardamenti nella Striscia: sono 1600 dal 7 ottobre.
Tasneem “era una persona coraggiosa, che non si tirava mai indietro nell’aiutare gli altri – afferma Umiayeh Khammash, direttore di Juzoor – .Nonostante il costante pericolo ha continuato il suo lavoro fino alla fine. La sua morte, insieme a quella dei suoi figli, è una tragedia straziante. Si continuano a uccidere coloro che cercano di aiutare. È incomprensibile e deve finire. Quando è troppo è troppo”. “Siamo sconvolti per quanto successo – ha commentato Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia – Quando è stata uccisa Tasneem era incinta, dopo aver già perso l’anno scorso un altro figlio, Muslam. Nell’attacco è rimasto ferito anche suo marito”.
Il lavoro degli operatori sanitari e umanitari non è mai stato tutelato. “I nostri partner, il nostro staff corrono rischi incredibili per fornire aiuti salvavita ai palestinesi di Gaza, le cui sofferenze sono inimmaginabili – ha aggiunto Pezzati – L’uccisione di operatori umanitari e la distruzione di infrastrutture umanitarie vitali, come le strutture sanitarie, sono atti criminali e lasciano migliaia di palestinesi senza l’aiuto di cui hanno disperatamente bisogno”. Per questo, è l’appello di Oxfam, “chiediamo con forza alla comunità internazionale, Italia compresa, di adottare misure urgenti per porre fine al genocidio in corso a Gaza e garantire la protezione di tutti gli operatori umanitari, esercitando ogni pressione diplomatica ed economica necessaria su Israele per arrivare a un cessate il fuoco permanente e alla revoca dell’assedio, che blocca l’ingresso di aiuti essenziali per la popolazione”.
Negli ultimi tre giorni, denuncia sempre Oxfam, i bombardamenti israeliani hanno distrutto anche le sedi di altri due partner a Gaza. Si tratta di una clinica della Palestinian Medical Relief Society (Pmrs), dove ogni giorno veniva portata assistenza sanitaria di base e specialistica alla popolazione che si trova nel nord della Striscia. E degli uffici di Al Ataa, associazione di donne che lavora per l’emancipazione e la protezione dei gruppi più vulnerabili. Mercoledì, inoltre, un altro attacco ha colpito anche la sede amministrativa e il principale centro medico della PMRS, portando a dieci il numero totale dei centri dell’organizzazione andati distrutti: nove nel nord di Gaza e uno a Khan Younis, nel sud della Striscia.
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