“Tecnica, tattica e spirito da fighter, ma gli avversari finiscono ko troppo presto”: all’angolo di Itauma, nuova star mondiale dei pesi massimi
- Postato il 31 agosto 2025
- Sport
- Di Il Fatto Quotidiano
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C’è un nuovo fenomeno tra i pesi massimi, si chiama Moses Itauma, inglese di padre nigeriano e madre slovacca, che a soli vent’anni e con un record di tredici vittorie su altrettanti incontri (11 per KO) vuole entrare nella storia della boxe. Recentemente ha messo al tappeto in pochi secondi Dillian Whyte, che, pur essendo un pugile in fase calante, è stato uno sfidante per il titolo mondiale (anche contro Tyson Fury). L’incontro con Whyte rappresentava il primo vero test di livello per Itauma, ma il giovane talento mancino ha superato l’esame senza problemi, dimostrando uno straordinario talento.
Al suo angolo c’era anche Frank Greaves, un ex pugile che oggi è allenatore nella storica palestra londinese The Ring e cutman del pugile nato in Slovacchia. Insomma, segue i match di Moses a pochi centimetri di distanza. A Ilfattoquotidiano.it ha dichiarato: “Itauma ha una tecnica eccezionale e una forza mentale incredibile. Sul ring sa sempre fare la cosa giusta, ha anche lo spirito del fighter, anche se finora non ha avuto modo di dimostrarlo appieno perché i suoi avversari finiscono KO troppo in fretta. Moses sa combattere a corta distanza. Insomma, sa fare tutto! Non ho mai visto un pugile come lui, né dal vivo nella mia carriera né da appassionato in tv. È una gemma unica. Un match con Usyk? Potrebbe accadere nel 2026″.
Moses è considerato un predestinato. Già al suo primo match da professionista nel 2023, per creare hype intorno al suo nome, era circolata la voce che volesse battere il record di Mike Tyson come pugile più giovane a conquistare il titolo dei pesi massimi. Un’impresa non realizzata, anche perché i tempi sono cambiati: oggi si combatte con meno frequenza rispetto agli anni Ottanta. Iron Mike arrivò al titolo, battendo Trevor Berbick, dopo 27 match (e altrettante vittorie) da professionista.
Eppure, che Itauma diventerà campione del mondo è un’opinione diffusa. C’è solo un ostacolo, e non da poco: il titolo è di un fuoriclasse assoluto come Oleksandr Usyk. Affrontarlo ora sarebbe forse troppo presto, per via della classe, del mestiere e della grande esperienza dell’ucraino. Ma Usyk non è più giovanissimo, e aspettando un po’ potrebbe arrivare il match che tutti gli appassionati, compreso lo sceicco Turki Alalshikh, desiderano. E come si sa, quando lo sceicco vuole qualcosa, la ottiene. La sfida, dal punto di vista tecnico e tattico, è interessante perché entrambi sono due mancini.
Dall’inizio del 2024, il nuovo allenatore di Moses è Ben Davison, un maestro giovane ma con un curriculum di prim’ordine che lo ha visto lavorare con pugili di altissimo livello come Tyson Fury e Anthony Joshua. “Sicuramente un valore aggiunto – dice Greaves –, anche perché allenatore e pugile sono sulla stessa lunghezza d’onda”. La palestra di Davison si trova nell’Essex, appena fuori Londra. Questa scelta logistica è particolarmente vantaggiosa per la famiglia Itauma, che risiede nel Kent, rendendo gli spostamenti per gli allenamenti rapidi e agevoli. Moses ha anche un fratello maggiore che fa il pugile, Karol, un mediomassimo che ha sconfitto quest’anno, senza metterlo KO, l’italiano Eros Seghetti. Anche lui è bravo, ma come Moses ne nasce uno ogni venticinque anni.
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