Tegola sul Comune di Lamezia, dovrà pagare 2milioni e 700mila euro di depurazione
- Postato il 9 novembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Tegola sul Comune di Lamezia, dovrà pagare 2milioni e 700mila euro di depurazione

LAMEZIA TERME – Una nuova tegola si abbatte sulle casse comunali, messe in affanno dai disavanzi non ancora ripianati. Si è conclusa, infatti, l’udienza davanti al Tar Calabria che, ordinando alla regione di concludere il procedimento, consentirà alla Deca srl di ottenere il pagamento dal Comune di Lamezia Terme degli oneri per la gestione del servizio di depurazione che la Multiservizi finora non ha pagato. Una bolletta di due milioni e settecentomila euro.
Lamezia, la sentenza del Tar Calabria sul caso depurazione
Nella sentenza pubblicata il 4 novembre 2025, il Tar Calabria (Gerardo Mastrandrea presidente, Nicola Ciconte estensore e Cristiano De Giovanni referendario) si è pronunciato definitivamente sul ricorso, accogliendo la domanda e ordinando al Presidente della Giunta regionale della Calabria di provvedere entro 60 giorni. Come anticipato dal Quotidiano, la società Deca srl di Lamezia Terme aveva proposto ricorso innanzi al Tar per l’accertamento dell’illegittimità del silenzio serbato dalla Regione Calabria sull’istanza di novembre 2024, per ottenere la nomina del commissario ad acta in sostituzione del Comune di Lamezia Terme/Lamezia Multiservizi, poiché inadempiente rispetto all’obbligo di corrispondere in favore della concessionaria e per il tramite del Corap i canoni per la gestione della piattaforma depurativa, risalenti all’anno 2022 e per l’importo di di 2,7 milioni di euro.
È stata perciò inutile, dinanzi al Tar Calabria la difesa del Comune di Lamezia Terme e della Multiservizi, poiché il Tar ha infatti ritenuto inammissibile la costituzione della Multiservizi, che non è parte del procedimento. La Deca srl, affidataria della concessione per project financing per la progettazione, la costruzione e la gestione dell’intervento di ristrutturazione e completamento della piattaforma depurativa nell’area industriale, a servizio dei Comuni di Lamezia Terme, Curinga, Falerna, Gizzeria, Filadelfia ed adeguamento dei relativi collettori fognari e sollevamenti, non avendo ottenuto alcuna risposta dal 5 agosto 2024 per il pagamento dei canoni depurativi risalenti al 2022 dalla società in house del Comune di Lamezia Terme, la società Deca srl inviava una diffida alla Regione Calabria il 5 novembre 2024.
Il silenzio della Regione Calabria
Avendo, anche in tal caso, registrato il silenzio, Deca srl si è appellata ai giudici del Tar Calabria perché obbligassero il Comune di Lamezia Terme/Lamezia Multiservizi ad ottemperare all’obbligo di corrispondere in suo favore i canoni per la gestione della piattaforma depurativa dell’area industriale di Lamezia Terme e la Regione Calabria alla nomina di un commissario ad acta. Dunque, secondo il Tar la Regione Calabria è rimasta inerte, di fronte alla richiesta della Deca srl non attivando il procedimento per costringere il comune al pagamento.
Questi ritardi hanno consentito una inaspettata dilazione all’Amministrazione comunale (sia quella uscente che quella attuale), ma a caro prezzo per i cittadini lametini che dovranno pagare, nella bolletta dell’acqua, gli oneri del servizio della depurazione oltre alle spese legali, con il risultato che la società in house Multiservizi al momento non pagherà, a sua volta, il servizio, creando, però, un ulteriore debito per il bilancio del comune costretto a pagare e chissà quando riuscirà a recuperare dalla sua società.
Il Quotidiano del Sud.
Tegola sul Comune di Lamezia, dovrà pagare 2milioni e 700mila euro di depurazione