Telefoni illegali usati dai detenuti per reati di mafia: perquisizioni a Chiavari e in altre 11 carceri

  • Postato il 26 novembre 2025
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Generico novembre 2025

Genova. Dall’alba di oggi la Dia di Genova, su disposizione della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo, è impegnata in una vasta operazione che coinvolge dodici istituti penitenziari in tutta Italia. L’attività è svolta con il supporto della polizia penitenziaria, della polizia di Stato e dell’arma dei Carabinieri. Le perquisizioni sono in corso nelle carceri di Fossano, Ivrea, Alessandria, Cuneo, Tolmezzo, Chiavari, La Spezia, Parma, San Gimignano, Lanciano, Rossano e Santa Maria Capua Vetere.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Federico Manotti,  coinvolge 12 detenuti, ma gli indagati sono in tutto 31, accusati – a vario titolo – di reati previsti dagli articoli 391 ter e 648 del codice penale, aggravati dall’art. 416 bis.1, per aver introdotto o favorito l’uso di telefoni cellulari all’interno di istituti di pena. L’inchiesta è

L’operazione ‘Smartphone’, così l’ha soprannominata la Dia, ha permesso agli investigatori di ricostruire un vasto giro di telefoni cellulari utilizzati da detenuti per reati di mafia, in particolare nella sezione di alta sicurezza del carcere genovese di Marassi. Attraverso intercettazioni telefoniche e telematiche e l’analisi dei tabulati, la Dia avrebbe monitorato l’utilizzo di oltre 150 dispositivi e 115 schede sim.

Secondo gli inquirenti, gli apparecchi – alcuni di dimensioni molto ridotte – sarebbero stati introdotti in carcere tramite pacchi postali o durante i colloqui con familiari, anch’essi finiti tra gli indagati. Le Sim risultavano attivate presso negozi del centro storico di Genova, intestate a persone inesistenti o a cittadini stranieri ignari.

Dai telefoni sarebbero partite e arrivate le cosiddette “ambasciate”, messaggi destinati a mantenere i contatti tra i detenuti e appartenenti alle cosche della ’ndrangheta all’esterno o reclusi in altri penitenziari.
Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati numerosi apparecchi telefonici.

Autore
Genova24

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