Termovalorizzatore, il Coordinamento No Inceneritore in Valbormdia: “Non elimina rifiuti, li trasforma in ceneri tossiche”

  • Postato il 11 ottobre 2025
  • 0 Copertina
  • Di Il Vostro Giornale
  • 1 Visualizzazioni
inceneritore termovalorizzatore rifiuti

Valbormida. Il Coordinamento No Inceneritore della Val Bormida Ligure & Piemonteserespinge con fermezza le dichiarazioni di Savona in Azione, che descrive l’inceneritore – ribattezzato ‘termovalorizzatore’ – come una soluzione moderna e sostenibile. I dati scientifici e le esperienze reali raccontano un’altra verità”.

Proprio ieri, venerdì 10 ottobre, le dichiarazioni del presidente di Regione Liguria Marco Bucci sul termovalorizzatore potrebbero rappresentare una svolta e allontanare l’ipotesi della sua realizzazione in Valbormida. Il governatore della Liguria Marco Bucci infatti ha affermato: “Un impianto più piccolo a Scarpino? È fattibile”.

Spiegano dal Coordinamento No Inceneritore della Val Bormida: “Gli impianti di incenerimento non eliminano i rifiuti, ma li trasformano in fumi, ceneri tossiche e CO₂, producendo nuovi rifiuti speciali da smaltire e immettendo in atmosfera sostanze nocive. I filtri, per quanto sofisticati, non riescono a trattenere le polveri ultrafini, che si disperdono nell’aria e rappresentano un rischio concreto per la salute pubblica – spiegano dal Coordinamento -. Anche il tanto citato teleriscaldamento è un’ipotesi del tutto irrealistica: la Val Bormida, con i suoi piccoli centri abitati e la scarsa densità di popolazione, non ha le condizioni per sostenere un sistema di condutture complesso e costoso. Un investimento di questo tipo risulterebbe antieconomico e privo di benefici reali per i cittadini”.

“Va inoltre ricordato che la Val Bormida si trova a oltre cento chilometri da Genova, dove si concentra la produzione principale dei rifiuti urbani. Pensare di trasferire enormi quantità di rifiuti da un capo all’altro della Liguria per bruciarli in un territorio già segnato da decenni di inquinamento è una scelta ambientalmente, economicamente e logisticamente insostenibile – aggiungono -. La valle ha già pagato un prezzo altissimo all’industria chimica e oggi ha bisogno di bonifiche, risanamento e sviluppo sostenibile, non di nuovi impianti che ne compromettano il futuro”.

Concludono: “L’unica strada responsabile è una raccolta differenziata efficiente e trasparente, che punti al recupero effettivo dei materiali e alla riduzione della frazione residua, in linea con le direttive europee e con i principi dell’economia circolare. Solo così si tutela la salute, si riducano le emissioni e si costruisce un futuro più pulito per tutti. No e mai all’inceneritore in Val Bormida. Per la salute, per l’ambiente, per il futuro delle nostre comunità”.

Autore
Il Vostro Giornale

Potrebbero anche piacerti