Termovalorizzatore, il Pd cairese e il Movimento 5 stelle contro i sindaci “possibilisti” del tavolo tecnico
- Postato il 24 ottobre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Valbormida. Termovalorizzatore, il Pd cairese fermo sul “no” alla realizzazione in Valbormida. “Si è svolto due giorni fa a Carcare un incontro tra i Sindaci del territorio. Un summit in cui si è parlato del termovalorizzatore come di una “opportunità” per la Valbormida, con potenziali benefici economici per i Comuni. Ciò conferma che la strada è tracciata, che l’impianto in valle è più di una semplice ipotesi, e che si stanno facendo pressioni politiche per condizionare le scelte amministrative locali”, scrive il segretario del circolo dem Nicolò Lovanio.
E prosegue: “Tutto questo senza trasparenza e senza coinvolgimento democratico delle comunità. Il Partito Democratico di Cairo Montenotte conferma ancora una volta la sua totale contrarietà all’ipotesi di realizzazione di un termovalorizzatore in Valbormida, proposta che l’assessore regionale Paolo Ripamonti continua a rilanciare arrivando a ipotizzare l’arrivo di servizi e investimenti sul nostro territorio all’accettazione di un impianto profondamente dannoso per la salute e per l’ambiente. Cairo e la Val Bormida non sono territori di serie B. È inaccettabile che un assessore regionale tratti i nostri cittadini come merce di scambio, facendo passare l’idea che servizi pubblici fondamentali – come il potenziamento delle infrastrutture, la sicurezza del territorio o lo sviluppo energetico – possano essere garantiti solo a fronte della disponibilità ad accogliere un inceneritore. Questo è un approccio indegno, che rifiutiamo con fermezza”.
“La posizione del Partito Democratico regionale e provinciale è netta – continua Lovanio – siamo contrari alla realizzazione dell’inceneritore in provincia di Savona e in particolare in Valbormida. Una posizione coerente con le linee europee, che indicano chiaramente la necessità di ridurre il ricorso all’incenerimento, in favore dell’economia circolare, del riciclo e del riuso”.
“Se qualche amministratore locale del PD ha posizioni diverse allora si apre un problema politico. È necessario chiarire subito: il PD ha una sola posizione, ed è quella contraria all’inceneritore – affonda con una “frecciata” al sindaco dem di Carcare, Rodolfo Mirri, presente al tavolo tecnico sul tema – Nessuno può utilizzare il simbolo o la militanza nel partito per legittimare progetti che vanno contro la volontà delle comunità locali e contro l’indirizzo già espresso dagli organismi dirigenti del PD. Non è accettabile che si tradisca la linea del partito, né tantomeno il mandato ricevuto dai cittadini Su un tema così sensibile non ci possono essere ambiguità né fughe in avanti. Abbiamo già pagato un prezzo ambientale e sanitario altissimo, con industrie inquinanti e impianti che hanno segnato profondamente la storia del nostro territorio. Cairo e la Valbormida meritano rispetto, investimenti puliti, sviluppo sostenibile e scelte coraggiose, non soluzioni vecchie spacciate per innovazione”.
E chiediamo alla Regione Liguria di ritirare definitivamente ogni ipotesi di impianto di incenerimento sul nostro territorio – conclude con l’attacco al sindaco di Cairo Paolo Lambertini – In un momento così delicato per il futuro della città, il sindaco – a fine mandato e rinviato a giudizio – dovrebbe avere la responsabilità di non prendere decisioni irreversibili, né assumere impegni politici che vincoleranno chi verrà dopo. Invece, continua ad alimentare ambiguità e a prestarsi a logiche che mettono a rischio la salute e il futuro del territorio. Serve responsabilità: le decisioni irreversibili non spettano a chi è in uscita. Chiediamo a tutte le forze politiche, alle istituzioni e alla società civile di unirsi a noi in una battaglia di giustizia ambientale, sanitaria e sociale”.
Anche dal Movimento 5 stelle arriva la bacchettata sulla possibilità di valutare il progetto: “Sconcertante l’atteggiamento dei sindaci valbormidesi che, dopo mesi di dichiarazioni, delibere e ordini del giorno contrari all’inceneritore, oggi sembrano improvvisamente disposti a “valutare il progetto”, con la scusa di non averlo ancora visto. È un cambio di linea incomprensibile e inaccettabile. Se si è contrari a un impianto così impattante e così avversato dai propri cittadini e dalle associazioni ambientaliste di tutta la valle, non si può poi cambiare posizione ogni settimana in base all’ultima riunione o alle pressioni politiche del momento”. Così, la coordinatrice provinciale del M5S Savona Stefania Scarone con il capogruppo regionale del M5S Stefano Giordano: “Parlano di “valutare” e di “capire i parametri dell’impianto”, ma la verità è che i cittadini hanno capito bene: si tratta di un progetto anacronistico che comprometterebbe definitivamente un territorio fragile, già segnato da decenni di inquinamento industriale e da una qualità dell’aria preoccupante. Prima di ogni discussione, servono dati certi, bonifiche reali e garanzie sulla salute pubblica. Non servono nuovi tavoli riservati a pochi amministratori, spesso gli stessi che hanno già detto di no per iscritto”.
“Le riunioni di quattro sindaci non rappresentano la valle. Non c’erano tutti i Comuni, non c’erano i cittadini, non c’erano i comitati e le associazioni. È grave che decisioni tanto delicate vengano discusse in incontri parziali e poco trasparenti. Il M5S ribadisce la propria contrarietà a qualsiasi ipotesi di inceneritore in Val Bormida e invita i sindaci a rispettare la volontà popolare, che in questi mesi è stata chiara, compatta e determinata: NO a un modello di sviluppo basato ancora sulla combustione dei rifiuti”, concludono.