Terrazza Sentimento: la docuserie Netflix che svela l’incubo dietro i party di Alberto Genovese

  • Postato il 3 novembre 2025
  • Di Panorama
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Una vista mozzafiato sul Duomo di Milano, di cui godere durante i party privati con un cocktail in una mano e una tartina nell’altra. Peccato che in quel drink ci fosse anche della droga. Questo era il modus operandi di Alberto Genovese, l’imprenditore digitale milanese arrestato nel 2020 per aver drogato e violentato una ragazza nel suo superattico. Proprio quell’appartamento con vista sul Duomo, soprannominato Terrazza Sentimento, dà il nome alla nuova docuserie Netflix in tre episodi, con il debutto fissato per mercoledì 5 novembre 2025.

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La vicenda giudiziaria

La docuserie racconta l’ascesa e la caduta di quello che veniva definito il “re italiano delle start-up“, fondatore di Facile.it e Prima Assicurazioni. Genovese è stato arrestato una prima volta nel 2020 con l’accusa di spaccio e abuso sessuale nei confronti di una diciottenne che aveva partecipato alle feste nell’attico. Era solo la punta dell’iceberg: ulteriori indagini e il moltiplicarsi delle denunce hanno fatto emergere un sistema fatto di festini estremi, cocaina, violenze e sevizie che si svolgevano e venivano filmati sempre nel lussuoso appartamento milanese. Nel 2022 Genovese viene condannato a 6 anni e 11 mesi di reclusione, mentre intraprende un percorso di disintossicazione. Molti dei procedimenti a suo carico, intanto, vengono archiviati per mancanza di prove.

Il contesto milanese e l’intelligenza artificiale

La serie è ideata e scritta da Alessandro Garramone insieme a Davide Bandiera e Annalisa Reggi, mentre la regia è affidata a Nicola Prosatore, riconosciuto per aver diretto il film Piano piano. Un elemento distintivo è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per ricostruire digitalmente le scene ambientate nell’attico, basandosi su atti e fonti giudiziarie. La produzione ha ritenuto evitabile far vedere le vere immagini catturate dal sistema di sorveglianza di Genovese.

Di vero ci sono le ragazze, le vittime del sistema di abusi spesso colpevolizzate per l’accaduto, e lo stesso Alberto Genovese, irriconoscibile. E poi c’è Milano, una città in sofferenza all’epoca dei fatti, con una pandemia di Covid-19 che la rendeva silenziosa. A eccezione di quella Terrazza Sentimento, dove feste e violenze non si fermavano mai.

Autore
Panorama

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