Terzo Mandato: il Consiglio dei Ministri impugna la legge del Trentino. Via libera al decreto Infrastrutture
- Postato il 19 maggio 2025
- Di Panorama
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Terzo mandato, decreto infrastrutture e Livelli essenziali di assistenza. È stato un Consiglio dei Ministri denso e acceso quello di stamattina. Il governo, con la posizione contraria della Lega, ha deciso di impugnare la legge trentina sui tre mandati. Via libera compatto invece al decreto infrastrutture e al disegno di legge delega sui Livelli essenziali di assistenza (Lep) legati all’Autonomia differenziata
Il Governo contro il terzo mandato in Trentino, con l’opposizione della Lega
Il terzo mandato è stato il protagonista politico del Consiglio dei Ministri che ha deciso di impugnare la legge approvata dal Consiglio provinciale di Trento che porta da due a tre i mandati possibili per il presidente della Provincia autonoma. La misura era stata fortemente voluta dal leghista Maurizio Fugatti, attuale presidente trentino. E oggi il governo l’ha “respinta”, pur con il manifesto dissenso di una parte della maggioranza, quella del partito del Ministro Salvini. Fugatti ha parlato di “atto molto pesante” da parte dell’esecutivo e ha evocato una violazione dell’autonomia speciale del Trentino. Secondo lui, la Consulta, che aveva già bocciato a febbraio la legge campana sul terzo mandato di De Luca, dovrebbe riconoscere al Trentino un diverso margine di autodeterminazione legislativa. Ma il tema è tutt’altro che chiuso: la Corte costituzionale dovrà ora pronunciarsi anche su questo fronte. E la maggioranza dovrà confrontarsi sul fronte politico.
Decreto Infrastrutture: investimenti, trasporti e cantieri accelerati
Via libera in Consiglio dei Ministri al decreto-legge Infrastrutture, un provvedimento definito “urgente per accelerare la realizzazione delle opere strategiche”, come ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Il provvedimento tocca diversi settori: dalla viabilità al trasporto pubblico fino i grandi eventi sportivi.
Innanzitutto, il ponte sullo Stretto di Messina. È stata stralciata dal testo la norma che avrebbe attribuito alla società Stretto di Messina Spa il ruolo di stazione appaltante, dopo le riserve espresse da ambienti tecnici e istituzionali. Resta invece la ridefinizione dei costi dell’opera: dai 8,5 miliardi previsti nel 2012 si passa ora a 13,5 miliardi, con la possibilità di ulteriore incremento fino al 50%, nel rispetto della normativa europea sugli adeguamenti dei contratti pubblici. Un passaggio decisivo in vista del via libera atteso dal Cipess, che potrebbe sbloccare l’avvio dei lavori.
C’è poi il capitolo caro-voli. Il decreto stabilisce la possibilità di applicare un tetto massimo alle tariffe sulle rotte soggette a oneri di servizio pubblico, in particolare verso Sicilia e Sardegna, nei periodi di alta stagione (estate e festività) e per specifiche categorie di passeggeri (studenti, lavoratori pendolari e residenti). Un intervento già introdotto nel 2023 ma ora potenziato, per arginare le speculazioni stagionali delle compagnie aeree.
Sul fronte turistico, viene stabilito un calendario uniforme per la stagione balneare: durerà dalla terza settimana di maggio alla terza di settembre, con possibilità per gli enti locali di anticipare o ritardare di una sola settimana. Le strutture potranno restare aperte anche fuori stagione, ma con servizi limitati.
E poi ci sono gli stanziamenti per eventi sportivi considerati di rilievo. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha annunciato investimenti pluriennali per garantire lo svolgimento dei Gran Premi di Formula 1 a Monza e Imola. Per il 2025 sono stati stanziati 5,25 milioni di euro, con ulteriori 5 milioni per ciascun anno fino al 2032.
Livelli essenziali delle prestazioni e Autonomia differenziata: via al disegno di legge delega
E dopo il decreto infrastrutture e la questione terzo mandato, il Consiglio dei ministri ha dato luce verde anche al disegno di legge delega per la determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep), pilastro della futura Autonomia differenziata. Il testo dà al governo nove mesi di tempo per adottare i decreti legislativi necessari a fissare i Lep nelle materie di competenza concorrente tra Stato e Regioni.