Terzo mandato, il governo impugna la legge trentina per bloccare Fugatti (e poi Fedriga): scontro con la Lega

  • Postato il 14 maggio 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Il Consiglio dei ministri mercoledì pomeriggio impugnerà di fronte alla Corte Costituzionale la legge che consente il terzo mandato al presidente della provincia di Trento, dicono due fonti di governo a conoscenza della questione. La norma è stata approvata dal consiglio provinciale il 9 aprile scorso dando la possibilità al leghista Maurizio Fugatti di ricandidarsi anche per un terzo mandato e c’è tempo fino a domenica per impugnarla di fronte alla Consulta come già successo con la Campania.

Una decisione che in queste ore sta provocando uno scontro nel governo di Giorgia Meloni perché la Lega è contraria a impugnare la legge trentina. Con un cortocircuito evidente visto che a dover promuovere l’impugnazione sarà formalmente il ministro degli Affari Regionali del Carroccio Roberto Calderoli, contrario alla decisione. “Una legge corretta”, l’aveva definita nei giorni scorsi il ministro riferendosi alla norma trentina. Un primo scontro si era già verificato in Consiglio dei ministri il 30 aprile scorso quando Calderoli aveva perorato la causa del terzo mandato e i ministri Francesco Lollobrigida (Fratelli d’Italia) e Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia) si erano opposti.

Il governo ha già impugnato la legge campana di Vincenzo De Luca e la Corte Costituzionale si è già espressa dando ragione all’esecutivo spiegando che la normativa deve essere di carattere nazionale e non decisa dalle singole Regioni (anche se le motivazioni non sono ancora note). Ma la Consulta non si è espressa sulle Regioni a Statuto Speciale ed è per questo che il consiglio provinciale del Trentino ha approvato la norma a inizio aprile, con una maggioranza a trazione leghista e il voto decisivo di due consiglieri di Fratelli d’Italia, fuoriusciti dopo il voto.

La decisione di impugnare la legge trentina serve non solo per bloccare un possibile terzo mandato di Fugatti, ma soprattutto per stoppare l’ipotesi di una corsa per altri cinque anni del presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Quel ruolo è ambito anche dai dirigenti meloniani e quindi è per questo che oggi il Consiglio dei ministri impugnerà la legge.

La decisione sulla Corte Costituzionale sulla Campania ha già stoppato un altro presidente di Regione leghista, cioè il Veneto Luca Zaia. Non è ancora chiaro quale sarà il futuro del governatore che aspira a un ruolo nazionale. Martedì ci sarà il primo faccia a faccia con la premier Meloni in occasione del Festival delle Regioni di Venezia: in quell’occasione i due potrebbero parlare di un possibile ruolo a Roma per Zaia e anche del prossimo candidato del centrodestra in Veneto. Palazzo Chigi non ha ancora confermato ufficialmente la presenza della presidente del Consiglio.

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Il Fatto Quotidiano

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