Ti ricordi…. Junior, il “quasi Roberto Carlos” nel Parma dei miracoli
- Postato il 20 giugno 2025
- Sport
- Di Il Fatto Quotidiano
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Sant’Antonio de Jesus è la diciottesima città più popolosa nello stato di Bahia: una cittadina agricola di centomila abitanti, non importante come Salvador o Feira de Santana, ma comunque tra le più importanti. Un po’ come Jenilson Angelo de Souza, meglio conosciuto come Junior, nato proprio a Sant’Antonio de Jesus il 20 giugno di cinquantadue anni fa. Mancino di buona tecnica e grande corsa, piedi brasiliani ma carattere poco appariscente: per giocare a pallone, ma soprattutto per studiare, si sposta a Salvador de Bahia, per entrare nelle giovanili del Vitòria (dove comincerà come attaccante), ci resta fino al 1994 quando viene nominato “rivelazione dello Stato”, poi vince il Campionato Baiano e a 20 anni viene preso dal Palmeiras che ha da riempire un buco pesante sulla sinistra, quello lasciato da Roberto Carlos volato in Italia. Junior si inserisce alla perfezione in quella formazione stellare, che come terzini ha lui e Cafu, a centrocampo Flavio Conceicao, e poi Djalminha, Viola, Freddy Rincon. E infatti il Palmeiras vince il campionato paulista nel 1996, la coppa brasiliana nel 1998 e soprattutto la Copa Libertadores del 1999 ribaltando in finale il Deportivo De Cali, quando la squadra era guidata da Scolari.
Prestazioni che fanno entrare Junior anche nel giro della nazionale verdeoro: nel 1996 l’esordio contro la Bosnia e poi la partecipazione alla Gold Cup dove il Brasile si classificherà terzo. Quel Palmeiras era fortissimo anche grazie alla sponsorizzazione della Parmalat, e infatti nel 2000 Junior sarà preso proprio dal Parma, società all’epoca di proprietà di Callisto Tanzi. Per il brasiliano ci sono anche le meraviglie raccontate da Tino Asprilla riguardo la città emiliana, e anche se in gialloblù troverà una discreta concorrenza, a partire dal capitano e idolo della tifoseria Antonio Benarrivo, Junior non se ne farà un cruccio, lavorando sodo per ritagliarsi spazio.
Molto positiva la seconda parte di stagione, quando Junior troverà il primo gol contro il Brescia, dribblando anche il portiere avversario e quando mette in scena uno show contro l’Inter segnando una doppietta, prima concludendo una grande serpentina e poi con una botta di esterno sinistro da fuori area che si infila nel sette, sì, proprio come il titolare della sua fascia al Palmeiras e in nazionale, Roberto Carlos.
Le soddisfazioni più grandi però se le toglierà nella stagione successiva, in particolare quando nella finale di ritorno di Coppa Italia il suo gol (seppur con deviazioni) dopo cinque minuti consegnerà il trofeo al club gialloblù. Di lì a poco Junior volerà in Corea e Giappone, per i mondiali del 2002 vista la fiducia totale riposta in lui dal suo mentore Felipe Scolari. È un Brasile stellare, che vincerà il trofeo e che nel ruolo di Junior ha il solito intoccabile Roberto Carlos, ma il terzino di Sant’Antonio de Jesus sarà ricompensato partecipando comunque all’impresa: titolare nella gara contro il Costa Rica bagnerà l’esperienza anche con un gol, il quinto e ultimo che i brasiliani rifileranno ai centramericani. Rientrerà a Parma alla corte di Prandelli, conquistando un ottimo quinto posto e cominciando con i gialloblù la stagione 2003 2004 che però finirà al Siena, coi suoi connazionali Taddei, Roque Junior e Menegazzo, contribuendo alla salvezza dei toscani. Dopo l’esperienza toscana rientrerà in Brasile, restando cinque stagioni al San Paolo, dove vinse una Libertadores, tre campionati brasiliani e soprattutto il mondiale per club nel 2005. Chiuderà la carriera all’Atletico Mineiro e poi al Goias, per poi dedicarsi ad altro dopo aver appeso le scarpette al chiodo: ha aperto un ristorante a Belo Horizonte, divertendosi però con le “Parma Legends”.
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