Titoli tech in crisi a Wall Street: bruciati quasi mille miliardi in 5 giorni. La paura della bolla AI

  • Postato il 7 novembre 2025
  • Economia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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I titoli del settore tecnologico sono in corsa per chiudere la loro peggiore settimana a Wall Street da aprile, cioè da quando Donald Trump aveva annunciato i dazi nei confronti di quasi tutti i partner commerciali americani durante il ‘Liberation Day’. Secondo i calcoli del Financial Times, la capitalizzazione di mercato degli otto maggiori colossi dell’intelligenza artificiale – inclusi Nvidia, Meta, Palantir e Oracle – è calata di 911 miliardi di dollari dalla fine della scorsa settimana, confermano le tensioni e la paura di una bolla in un settore che finora ha fatto da traino ai listini americani.

I titoli sono in rosso profondo da giorni, comprese le azioni di Taiwan Semiconductor Manufacturing, il colosso che produce i chip che riforniscono tutte le big tech impegnate nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. I mercati si interrogano sul futuro dell’AI e sul livello degli investimenti. Sotto i riflettori anche le prossime decisioni della banche centrali sul taglio dei tassi. I timori riguardano anche gli effetti sul mercato del lavoro: a ottobre negli Usa si è registrato un aumento del 183% rispetto a settembre e del 175% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo la società Challenger, Gray & Christmas. Era da 22 anni che non si registrava un numero così alto di allontanamenti dal posto di lavoro in un mese. E il 2025 è stato finora l’anno peggiore per numero di licenziamenti dal 2009, nel pieno della tempesta innescata dai mutui sub-prime.

Da settimane gli analisti si interrogano su una possibile correzione dei mercati. A innescare la recente ondata di vendite ha contribuito anche la mossa di Michael Burry, l’investitore diventato celebre per aver previsto la crisi del 2008 e ispirato il film The Big Short. Burry ha scommesso al ribasso contro Palantir e contro il produttore di chip Nvidia, due simboli della rivoluzione dell’intelligenza artificiale. Il crescente coro di avvertimenti proveniente da Wall Street non ha aiutato, ha ricordato negli scorsi giorni il Guardian. E anche i vertici di Morgan Stanley e Goldman Sachs hanno messo in guardia dal rischio di una “correzione imminente”.

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Il Fatto Quotidiano

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