“Tolgono anche i biscotti dai pacchi, falso che gli aiuti si possono consegnare in pochi giorni”: la denuncia della Flotilla di terra
- Postato il 26 settembre 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Quando la presidente Meloni dice che se lasciamo gli aiuti a terra possono essere consegnati in pochi giorni, dice una falsità”. Da Genova, oggi, la componente di terra della Global Sumud Flotilla chiarisce il punto politico e umanitario: la consegna via terra non è l’alternativa alla missione navale, è parte della stessa operazione e deve avvenire in parallelo, sotto garanzia terza. La richiesta è riaprire corridoi umanitari via mare e via terra, permanenti e verificabili, come previsto dall’ordinamento internazionale.
Stefano Rebora, per Music for Peace, a margine della conferenza stampa convocata d’urgenza, precisa le condizioni poste per la via terra: “Abbiamo dieci container fermi in porto e pronti a partire, ma sono settimane che ci propongono condizioni inaccettabili”. L’organizzazione elenca gli ostacoli che smentiscono la promessa di una consegna “rapida“: barriere burocratiche e logistiche che cambiano di giorno in giorno, nonostante i contatti quotidiani con associazioni, enti e Farnesina nelle ultime due settimane. “Certamente ci fideremmo della mediazione di cui leggiamo che vedrebbe coinvolti la Cei e il Patriarcato Latino di Gerusalemme, il problema è che attualmente tutti quelli che entrano nella Striscia per consegnare aiuti devono sottostare a condizioni irricevibili”.
Tra le prescrizioni richieste da Israele per l’ingresso via terra e ritenute inaccettabili da Music for Peace ci sono: l’impossibilità di consegna diretta ai referenti locali; l’apertura obbligatoria dei pacchi famiglia e la rimozione di biscotti, marmellata e miele, con smaltimento dei “non idonei” a spese dell’organizzazione; l’incertezza operativa per la chiusura dell’unico valico giordano (King Hussein Bridge).
Per la Global Sumud Flotilla, e per Music for Peace che ne coordina la consegna via terra, le linee non negoziabili restano due in ogni ipotesi di sbarco: inviolabilità dei pacchi e consegna diretta ai referenti locali. La procedura, inoltre, deve essere trasparente “in ogni fase – dal trasporto alla consegna – con responsabilità chiare e sotto la garanzia di organismi neutrali”.
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