Tonut non recupera, addio Europei: il dispiacere (sincero) di Pozzecco. Che si ritrova tutti i 12 convocati

  • Postato il 19 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
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Per un Gallo che arriva c’è un Tonut che amaramente saluta. Perché Pozzecco non se ne sarebbe mai voluto privare: Stefano era uno dei pretoriani, sempre presente in azzurro in tutte le manifestazioni disputate sotto l’egida del CT (da EuroBasket 2022 ai Mondiali 2023, finanche al preolimpico 2024), ma stavolta s’è dovuto arrendere a un infortunio muscolare che non potrà consentirgli di recuperare in tempo per il via della rassegna continentale, previsto tra 9 giorni col debutto contro la Grecia.

Distrazione muscolare al gemello mediale della gamba destra

In un breve comunicato, Pozzecco ha spiegato di aver dovuto rinunciare a malincuore a Tonut. “Stefano è uno straordinario esempio di dedizione e attaccamento alla maglia della nazionale. Dopo il test di Bologna contro l’Argentina, nel quale peraltro non è potuto scendere in campo ha voluto ad ogni costo rimanere con noi per provare a recuperare in tempo per l’Europeo. La sua forza di volontà è commovente, ma le tempistiche sono crudeli. Purtroppo si è visto costretto a rinunciare a questo suo sogno e a malincuore anche noi siamo costretti a rinunciare a lui. Siamo sinceramente dispiaciuti”.

La causa dell’assenza forzata della guardia dell’Olimpia Milano è da ricercare in una distrazione muscolare al gemello mediale della gamba destra, che contemplerà non meno di un mese di tempo per il pieno ritorno all’attività. Dopo Polonara, altra pedina sempre chiamata da Pozzecco nel corso del suo quadriennio di gestione azzurra, l’Italia perde un altro tassello di provata esperienza, dopo che il Poz aveva provveduto nella giornata di lunedì a salutare anche Luca Severini, ufficialmente fuori dai 12 convocati.

Ecco Gallinari: il saluto commosso all’amico Belinelli

Salvo sorprese, l’ultimo “taglio” riguarderà Riccardo Rossato, dal momento che da 24 ore in ritiro è sbarcato anche Danilo Gallinari. Forse l’uomo più atteso della spedizione azzurra a EuroBasket, di sicuro la pedina chiave per provare a spingere gli azzurri verso quella medaglia che in competizioni internazionali manca a livello seniores dall’argento olimpico di Atene 2004.

Le belle parole spese per l’amico e avversario di tante battaglie in NBA Marco Belinelli, che proprio ieri ha annunciato il ritiro (“Caro Beli, in questi anni abbiamo condiviso tanti momenti che non dimenticherò mai. La tua passione, la tua mentalità e la tua dedizione sono stati e saranno sempre fonte d’ispirazione. Hai fatto la storia, e lo hai fatto a modo tuo. In bocca al lupo per tutto”), sono servite per rompere il ghiaccio prima di riabbracciare vecchi e nuovi compagni, pronti a regalargli l’ultimo giro di giostra in maglia azzurra. Il Gallo è andato subito in campo e potrebbe debuttare con la Lettonia giovedì alle 19,15 nel primo incontro del Torneo dell’Acropoli.

I 12 per EuroBasket: un bel mix di esperienza e gioventù

Di fatto la rosa dei 12 convocati è bella che fatta: Pozzecco porterà tre play (Pajola, Spissu, Thompson) più una guardia come Spagnolo che all’occorrenza può fare anche il play, la pedina che se Tonut fosse stato integro si sarebbe giocato un posto a roster. Nel reparto ali ci sono Fontecchio, Procida, Akele e Ricci, oltre a Gallinari e Melli che possono giocare alla bisogna anche da centro, ruolo che sulla carta dovrebbero ricoprire Diouf e Niang (entrambi però con caratteristiche anche da ali).

Una nazionale costruita con una certa razionalità, al solito un po’ carente di fisicità sotto canestro (ma non è una grossa novità: per questo in passato si è inseguito con tutte le armi possibili Banchero, che avrebbe avuto caratteristiche da centro ideali per completare il mosaico) ma in grado di proporre tante pedine intercambiabili sui due lati del campo.

Fontecchio parla da leader. “Ma solo dell’attacco…”

Proprio della questione centro ha parlato Simone Fontecchio, la stella azzurra (unico italiano attualmente di stanza in NBA), intervistato dal Corriere dello Sport. Non abbiamo il pivot vecchia maniera, però tanti elementi che possono dare una grossa mano nel ruolo di 5, vedi appunto Niang e Diouf che si sono integrati veramente bene col resto della squadra. Per Niang spero proprio che possano aprirsi presto le porte della NBA, ma dipenderà in gran parte dalla voglia che avrà di sacrificarsi e di migliorare”.

Fontecchio ha parlato anche delle responsabilità che ricadranno sulle sue spalle. “Se mi sento leader? Dell’attacco si, ma è in difesa che si vincono le partite. E comunque questo è un gruppo che ha tanti leader: penso a Melli, un esempio in campo e fuori. E pure a Pajola e Spissu, che sono bravissimi a mettermi in ritmo. Senza dimenticare Pozzecco: lui è il nostro valore aggiunto”.

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