Tour de France, 12a Tappa: Pogacar "cannibalizza" la prima pirenaica. Vingegaard limita i danni, Evenepoel crolla

  • Postato il 17 luglio 2025
  • Di Virgilio.it
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Ha cannibalizzato di nuovo il Tour, tanto che nemmeno quei doloretti che certamente ha sentito lungo il fianco sinistro (eredità della caduta del giorno prima) gli hanno tolto la brillantezza e la sfrontatezza propria del campionissimo che sa di essere. E che salvo sorprese tra una decina di giorni vestirà per la quarta volta in carriera la maglia gialla al termine dell’ultima tappa del Tour: servirebbe un cataclisma per buttare giù Tadej Pogacar dal gradino più alto del podio, o forse semplicemente servirebbero avversari in grado di non evaporare alle prime vere difficoltà incontrate lungo il cammino.

Non serve scattare: a Tadej basta una progressione…

Con la vittoria ad Hautacam, dove nel 2022 andò in crisi e le prese da Vingegaard, Pogacar ha messo definitivamente le mani sul poker in terra di Francia. Mostrando una superiorità disarmante, figlia di una classe e di una condizione fisica invidiabile.

Se Vingegaard voleva cercare di destabilizzarlo, di sicuro ha poco da rimproverarsi: è bastata un’accelerazione come Dio comanda ai -12 km dall’arrivo per impedire al danese di restare attaccato alla ruota del rivale, con l’UAE Team Emirates XRG che ha preferito giocare d’anticipo, mandando Narvaez a imprimere un ritmo forsennato in cima al gruppetto dei migliori e soprattutto a effettuare il forcing con la quale ha stroncato il plotone e spianato la strada alla progressione del campione del mondo, andato via con una semplicità disarmante, senza neppure doversi alzare sui pedali.

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Vingegaard ha perso subito un paio di metri e Tadej, appena s’è voltato e l’ha visto lontano, ha rilanciato l’andatura, senza pietà. Vuoto impossibile da colmare e ritardo all’arrivo di quasi due minuti: Vingo s’è anche un po’ gestito, ma ha capito una volta di più che contro questo Pogacar non c’è alcuna possibilità di poter lottare alla pari.

Evenepoel prova a gestirsi, ma becca 3’35”. Lipowitz da podio

L’ennesimo capolavoro dello sloveno non rende neppure tanto merito a una prima frazione pirenaica abbastanza “telefonata”, con una lunga fuga partita da lontano con dentro più di 50 corridori e con la sensazione che alla fine, ad Hautacam, nessuno dei fuggitivi avrebbe avuto l’opportunità di alzare le braccia al cielo.

Il ritmo imposto da UAE e Visma ha impedito ai battistrada di chiudere il colpo, ma ha soprattutto dettato il primo fuori giri rilevante della grand boucle, con Remco Evenepoel in netta difficoltà già sul Col de Bonderes e poi, dopo essere rientrato in discesa e nel successivo tratto in pianura, letteralmente imploso ai piedi dell’ascesa conclusiva. Il belga non è riuscito a tenere neppure le ruote di Primoz Roglic, a sua volta finito lontano da Pogacar (ma questo s’era capito da un pezzo).

Praticamente alla deriva già sulla penultima salita l’irlandese Ben Healy, che sognava di tenere la maglia (proposito troppo azzardato) o quantomeno di restare in corsa per la top 10 della generale, obiettivo oggi non così scontato. Giornata decisamente positiva per Florian Lipowitz (ormai il reale capitano di casa Red Bull, terzo nella generale) e Oscar Onley, che andando su del loro passo potrebbero cominciare a mettere nel mirino una bella bagarre per garantirsi il gradino più basso del podio.

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Virgilio.it

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