Tour de France, a Parigi vince il belga Van Aert, Pogacar incoronato per la quarta volta, Balllerini sul podio

  • Postato il 27 luglio 2025
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Il fenomeno sloveno Tadej Pogacar, 26 anni, capitano del team UAE Emirates, ha vinto per la quarta volta il Tour de France, la più prestigiosa corsa a tappe del mondo. “Pogi”, professionista dal 2019, ha dominato il Tour con uno smisurato talento, una forza disarmante ed una rara sapienza tattica. Parigi lo ha incoronato al tramonto, dopo l’ultima tappa-passerella nello scenario incomparabile della “Ville Lumiere”. Il suo successo finale non è mai stato in discussione. Spettacolare il duello con il danese Jonas Vingegaard, eccellente scalatore, che ha tentato in tutti i modi di strappargli la maglia gialla. Ma questo Tour ha messo in vetrina diversi giovani come Lipowitz, Onley, Vauquelin. Ed ha consacrato Jonathan Milan, uomo-jet di straordinaria potenza e un  coraggio al limite dell’ardire incosciente .

TOUR, GARA MOVIMENTATA NELLA PIOGGIA

Tour de France, a Parigi vince il belga Van Aert, Pogacar incoronato per la quarta volta, Balllerini sul podio
Tour de France, a Parigi vince il belga Van Aert, Pogacar incoronato per la quarta volta, Balllerini sul podio (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Ultima delle 21 tappe del Tour, da Mantes la Ville a Parigi di 132,3 km. Dalla foresta di Yvelined (capoluogo Versailles) ai Campi Elisi. Primi 50 km nella periferia, poi l’ingresso nel circuito parigino (7 giri). Quindi il circuito di Montmartre (1.1 km al 6%): tre giri  nel pavé e tre modeste asperità in una atmosfera segnata dagli artisti di strada e bohémien.
Spettacolare il passaggio davanti al Lido, cabaret sui Campi Elisi; e suggestivo l’omaggio al Moulin Rouge, il più famoso dei grandi cabaret parigini, nell’ex quartiere a luci rosse di Pigalle. Di grande fascino l’attraversamento nel cuore del Louvre. Emozionante l’aggiramento dell’Arco di trionfo voluto da Napoleone per celebrare la vittoria nella battaglia di Austerlitz (1805, sconfitto l’esercito austri-russo).
Gli organizzatori hanno voluto questi spot con  avvedutezza pubblicitaria. Ci sta. Pogacar continua a tirare il gruppo, tiene tutti sotto controllo. Finale con l’acquazzone in un bagno di folla.  Il tracciato viscido fa correre rischi concreti.
Campi Elisi come un Maracana’, pubblico in delirio. Ritmo elevato, ventotto  in fuga tra cui Pogacar, spesso davanti a tutti. Piove fortissimo ma non fa freddo. Tadej sorprende per coraggio. In testa rimangono in sei tra cui Ballerini e Trentin. Volano. Ultimi 10 km: i sei battistrada reggono sotto il diluvio. Finale thrilling. Velocità altissima. Sullo strappo conclusivo di Montmartre allunga Van Aert, fa il vuoto, apre il gas, vola, ci crede. E vince in solitaria nella magnificenza dei campi Elisi a braccia alzate. Secondo Ballerini, terzo Mohoric, quarto Pogacar.

I GRANDI NUMERI DI TADEJ

Lo sloveno Tadej Pogacar ha fatto poker al Tour: quarto trionfo dopo 2020, 2021 e 2024. Ha collezionato 21 tappe vinte nei 4 Tour, sesto di sempre per le tappe vinte alla Grand Boucle. A Parigi ha indossato la maglia gialla n.54, la prima risale al 19 settembre 2020 dopo la vittoria nella Cronoscalata di La Planche con cui detronizzò Roglic. Ma il suo palmares conta 103 successi. Spiccano: 3 Tour, 1 Giro d’Italia, 2 Fiandre, 3 Liegi, 4 Lombardia, 1 Mondiale. Quest’anno ha indossato la prima maglia gialla alla sesta tappa (Caen), poi dopo averla ceduta per un solo giorno a Van Der Poel, l’ha ripresa sul Mur de Bretagne il giorno dopo e non l’ha più persa.

IL TRIS ITALIANO DI JONHATAN MILAN

Il friulano “re della classifica a punti”. E’ il terzo italiano di sempre a chiudere in maglia verde il Tour dopo Bitossi (1968) e Petacchi (2010). Sul podio accanto a Pogacar il friulano, vincitore all’esordio di 2 tappe, con cui ha rotto il digiuno italiano durato 113 tappe. Il successo del gigante azzurro, 24 anni,  non era ne’ scontato ne’ semplice visto che ha dovuto duellare con il marziano Pogacar che di tappe ne ha vinte 4. Jonhatan per contrastarlo ha dovuto anche vincere, in pratica, tutti i traguardi volanti intermedi. Ammette:” È un grandissimo sogno che si è realizzato. Il segreto? E’ stato il supporto della squadra che mi ha aiutato non solo nello Sprint ma anche quando dovevo difendermi in montagna”.

CLASSICA FINALE DEL TOUR

1.Tadej Pogacar in 66h55’42”, 2. Vingegaard (+4.26), 3. Lipowitz (+11.01), 4. Onley (+11.23), 5. Gall (+17.12), 6. Johannessen (+20.14), 7. Vauquelin (+22.35), 8. Roglic (+25.30), 9. Healy (+28.02), 10. Jegat (+32.42), 11. O’Connor (+34.34), 12. Arensman (+52.41). Primo degli italiani Simone Velasco (2h41’31”) seguito da Trentin, Moscon, Albanese, Affini, Dainese, Ballerini, Milan, Consonni.

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Blitz

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