Tour de France, fenomeno Pogacar stacca di due minuti Vingegaard a Hautacam e torna in giallo. La dedica a Privitera

  • Postato il 17 luglio 2025
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Superiorità imbarazzante per Pogacar. Sulla salita finale e mitica di Hautacam, si libera del suo rivale Vingegaard rifilandogli un distacco di oltre 2 minuti. Una stangata che vale l’ipoteca sul Tour.

Alla fine Tadej dice: “Sono felice di aver vinto su questa tappa Pirenaica e dedico la vittoria a Samuele Privitera. Negli ultimi chilometri ho pensato solo a lui”. Chapeu.

Il tedesco Lipowitz è arrivato a ridosso del danese ed è salito al quarto posto in graduatoria. Punta al podio. Venerdi la cronoscalata chiarificatrice.

Primo tappone sui Pirenei

Tappa n.12, da Auch ad Hautacam. Dal cuore storico della Guascogna alla montagna sopra Lourdes. Prima frazione del durissimo trittico pirenaico di 180,6 km con due GPM negli ultimi 52 km da brividi.

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Tour de France, fenomeno Pogacar stacca di due minuti Vingegaard a Hautacam e torna in giallo. La dedica a Privitera (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Cioè il Col du Soulor (1.474 metri, 11,8 km al 7,3%) e il Col des Borderes (1.156 metri, seconda categoria). Due salite impegnative che precedono la rampa finale di 13,5 km che porta al traguardo di Hautacam (1.520), località sciistica degli Alti Pirenei.

Una rampa con punte del 13% e continui cambi di pendenza che nel 2014 esaltarono il nostro Vincenzo Nibali poi vincitore del Tour davanti a due francesi: Peraud (2) e l’eccellente scalatore Thibaut Pinot (3). Ne è uscita una tappa selettiva.

Tristezza per la morte di Privitera

La morte del corridore ligure Samuele PRIVITERA, 19 anni, ha scosso profondamente tutta la Carovana. La caduta in discesa a 70 km all’ora nel corso della prima tappa del Giro della Val d’Aosta – Samuele si è schiantato contro un cancello, forse sbalzato da un dosso – ha scosso in particolare i corridori, molti dei quali lo conoscevano personalmente, come ha ricordato alla partenza Matteo Trentin, visibilmente turbato.

Samuele era nato a Imperia, veniva da Soldano, un borgo sopra Bordighera
e correva per la Hagens Bergman Jayco, il team giovanile diretto dal figlio di Merckx, vivaio della Jayco-Alula, squadra australiana presente al Tour.

Gara spettacolare

Partenza alle 13.25; scatti a ripetizione, prima fuga con 52 corridori (tra cui Trentin e Simone Velasco). Media altissima. Al km 91 la facile Cote del Labatmale (470 metri, quarta categoria, primo Wright). Altri 4 km e c’è stato lo Sprint intermedio (primo il belga Rex). Quindi l’approccio al Col du Soulor.

In evidente crisi Evenepoel, terzo in classifica generale alla partenza. Forcing brutale della Visma di Vingegaard. Scollinato il Soulor (primo Woods) una decina di battistrada sono al comando.

Seguono Pogacar e Vingegaard, scappa Armirail (raggiunto). Gran finale sulla salita dí Hautacam, un grande classico del Tour, un “Hors categorie” con una pendenza media del 7,8%. Folla record: 100 mila solo nell’ultimo tratto.

A 12 km dalla vetta apre il gas Pogacar, Vingegaard lo segue col suo passo. Spettacolo puro nel delirio popolare. Tadej vola, Jonas è legnoso. Un braccio di ferro tra due titani in un bagno di tifosi. Pogacar taglia il traguardo come un treno e vince in solitaria senza però esultare, stremato. Questa sua terza vittoria gli restituisce la maglia gialla.

Ordine di arrivo

1. Pogacar in 4h21’19”, 2. Vingegaard (+2.10), 3. Lipowitz (+2.23), 4. Johannessen (+3.0)), 5. Onley (+3.0), 6. Vauquelin (+3.33), 7. Evenepoel (+3.35), 8. Gall (+4.02), 9. Roglic (+4.08), 10. Rodriguez (+7.26).

Classifica generale

1. Pogacar, 2. Vingegaard (+3.31), 3. Evenepoel (+4.45), 4. Lipowitz (+5.34), 5. Vauquelin (+5.40), 6. Onley (+6.05), 7. Roglic (+7.30), 8. Johannessen (+7.44), 9. Gall (+9.21), 10. Jorgenson (+12.12).

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Autore
Blitz

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