Tra le braccia del mistero: l’affascinante Isola delle Bambole in Messico

Anche se sembra il set di un macabro film horror, Isla de las Muñecas non è solo una curiosità turistica: è uno dei simboli più potenti della cultura popolare messicana, dove la morte, il mistero e il folclore convivono in un delicato equilibrio. Che ci si creda o no, visitare quest’isola significa entrare in un mondo dove il confine tra reale e soprannaturale si fa sottile.

Un luogo che inquieta, ma che lascia anche un segno indelebile in chi lo visita. Nel cuore dei canali di Xochimilco, una zona lagunare a sud di Città del Messico, si può visitare l’Isola delle Bambole, una piccola porzione di terra galleggiante, nascosta tra i famosi canali patrimonio UNESCO. Qui centinaia di bambole rotte, sporche, appese agli alberi e alle capanne, osservano i visitatori con occhi di vetro, teste storte e arti mancanti.

Le origini dell’isola messicana inquietante e surreale

Isla de las Muñecas è un luogo surreale che attira ogni anno migliaia di viaggiatori in cerca di storie insolite, misteriose e, per molti, profondamente inquietanti. La sua storia è strettamente legata alla figura di Don Julián Santana Barrera, l’eremita che per decenni ha vissuto lì da solo, tra le bambole. Secondo la leggenda, negli anni ’50 Don Julián si ritirò sull’isola per vivere in solitudine. Un giorno, trovò il corpo di una bambina annegata nei canali vicino alla sua chinampa (isolotto artificiale). Poco dopo, una bambola galleggiava, l’uomo la raccolse e la appese a un albero, come gesto simbolico per placare lo spirito della piccola.

Da quel momento, cominciò ad appendere bambole ovunque, recuperandole dai rifiuti, scambiandole nei mercati, o trovandole alla deriva nell’acqua. Credeva che lo spirito della bambina possedesse l’isola e che le bambole potessero proteggerlo. Così, per oltre 50 anni, ne raccolse centinaia. Ironia del destino, Don Julián morì nel 2001 proprio dove diceva di aver trovato il corpo della bambina. Da allora l’isola è rimasta congelata nel tempo, come un santuario pagano dedicato a un’anima perduta.

Isla de las Muñecas isola bambole
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Isla de las Muñecas in Messico

Un’esperienza da brivido

Visitare Isla de las Muñecas non è un’esperienza per tutti. Le bambole sono vecchie, mutilate, con occhi vuoti e capelli arruffati. Molte sono appese con fili, chiodi o corde, dando un’immagine visiva decisamente inquietante. Eppure, è proprio questa atmosfera surreale che affascina: tra superstizione e folklore, l’isola è diventata un’attrazione unica nel suo genere, una meta fuori dal comune per chi ama il turismo oscuro, i misteri e le storie vere che superano la fantasia. Alcuni visitatori giurano di aver visto le bambole muoversi o sussurrare. Altri lasciano offerte, fotografie, o nuove bambole per mantenere viva la leggenda.

Curiosità o leggende

Anche Tim Burton, maestro del gotico cinematografico, non ha resistito al fascino oscuro dell’Isla de las Muñecas. Durante un viaggio in Messico nel 2012 per promuovere il suo film d’animazione Frankenweenie, il regista ha deciso di dedicare qualche ora alla visita di questo luogo tanto macabro quanto leggendario. Eppure, secondo alcune fonti vicine, l’esperienza non è stata così inquietante come si aspettava: pare infatti che Burton abbia trovato l’isola decisamente meno spaventosa di quanto le storie — e le bambole — lasciassero immaginare. Secondo diversi racconti popolari, alcune bambole aprirebbero e chiuderebbero gli occhi da sole, o si muoverebbero leggermente, anche quando non c’è vento.

Altri parlano di sussurri tra gli alberi o di presenze invisibili che si fanno sentire nelle ore più silenziose. Esistono altre chinampas nei dintorni di Xochimilco con bambole appese, ma nessuna ha la densità, l’atmosfera o la storia dell’Isla de las Muñecas originale. Alcune sono imitazioni create per il turismo, ma l’isola di Don Julián è l’unica autentica, riconosciuta come tale anche dalla gente del posto. L’isola ha fatto da sfondo a diversi documentari e programmi paranormali, tra cui Ghost AdventuresDestination Truth. Le telecamere hanno spesso registrato suoni insoliti e fenomeni inspiegabili durante le riprese notturne.

Xochimilco Messico
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Il lago Xochimilco a sud di Città del Messico

Come arrivare e quando è meglio andarci

Per raggiungere Isla de las Muñecas, bisogna partire dai molini (imbarcaderi) di Xochimilco, facilmente raggiungibili dal centro di Città del Messico in taxi o metropolitana. Una volta lì, si sale a bordo di una trajinera, le coloratissime barche tradizionali che solcano i canali. Il tour per raggiungere l’isola dura circa 1-2 ore a tratta, a seconda del punto di partenza e dell’itinerario scelto. Il tour può essere combinato con la visita ad altre chinampas e con musica mariachi a bordo. L’ingresso all’isola non è sempre garantito: alcune zone sono visibili solo dalla barca. Si consiglia di portare contanti per eventuali acquisti o donazioni. Il periodo migliore per visitare Xochimilco e l’Isla de las Muñecas è tra ottobre e maggio, evitando la stagione delle piogge.

Se cercate un’esperienza ancora più intensa, andateci a fine ottobre, in occasione del Día de los Muertos: le leggende prendono vita, e l’atmosfera si fa ancora più carica di simbolismo e mistero. Il Día de los Muertos (Giorno dei Morti) è una delle feste più importanti e suggestive del Messico. Celebrata il 1 e 2 novembre, questa ricorrenza non è una celebrazione funebre triste o cupa, ma un momento di gioiosa commemorazione dei defunti. Secondo la tradizione messicana, in questi giorni gli spiriti dei cari tornano a far visita ai vivi, e le famiglie preparano altari, offerte e festeggiamenti per accoglierli.

Autore
SiViaggia.it

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