Tradimento d’estate: le corna non vanno mai in vacanza
- Postato il 16 agosto 2025
- Di Panorama
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Che ci piaccia o meno, il tradimento è sempre esistito e sempre esisterà. E che ci piaccia o meno le corna d’estate crescono vertiginosamente. Malgrado il caldo, le ascelle sudate, la cellulite esibita, questa è la stagione che risveglia l’ormone. Al mare, in ammollo nei primi metri d’acqua, sono l’argomento principe, naturalmente insieme ai sofisticati conti per capire quanta manca alla pensione. Corna e Inps.
La prova è nello share di Temptation Island, l’ultima edizione è stata la più vista di sempre, arrivando a toccare nella finale il 32,9 per cento di share, con oltre 4 milioni di spettatori. Potremmo definirlo il Sanremo dei cornuti, sicuramente è il format che meglio si adatta alle italiche genti, la rappresentazione chirurgica dei rapporti di coppia oggi. E questa volta a uscire vincitore è il maschio lagnoso. Pianti, fughe verso l’amore perduto, «M’ vuo’ sposa’?», la Tribuna Posillipo e il gazebo spazzato via dalla pioggia. Fedifraghi dalle sopracciglia perfettamente spinzettate che vivrebbero di “falò di confronto” anche in tinello, convintissimi, come cantava Julio Iglesias, che «quando un uomo tradisce, tradisce a metà» (mai capita del tutto questa strofa).
Tutti lo abbiamo guardato, raccontandoci che era meglio di un trattato sociologico di Georg Simmel. In verità è lo specchio trash dove rimirare vizi, virtù, sospiri e illusioni della classe media italiana, insomma di tanti di noi. Perché, se a chi sta sghignazzando su quel vocale mattutino aprissero le chat, come hanno fatto a Raoul Bova, toccherebbe la medesima sorte. Eppure l’infedeltà ha una tenacia che il matrimonio può solo invidiare. Come spiega Esther Perel, guru dei rapporti amorosi, nel suo bestseller Così fan tutti. Ripensare l’infedeltà (Solferino): «Esiste un semplice atto di trasgressione in grado di distruggere una relazione, privando la coppia della sua felicità. Sto parlando delle cosiddette “avventure”, qualcosa di molto comune eppure poco compreso».
Secondo la psicoterapeuta, che da oltre trent’anni si occupa di crisi e separazioni, il dolore e le macerie di un tradimento, il vedere crollare quello su cui si è investito, sono dinamiche da analizzare con attenzione. Le scappatelle ci aiutano a capire chi siamo, cosa avremmo voluto dall’altro o cosa pensavamo di doverci meritare. E, secondo la docente, vanno trattate con un approccio più umano.
Invece ciò che ci lascia stupiti è che in fondo oggi non c’è nessun dolore. Anche il tradimento, come tutto il resto, è diventato cosa da poco, da consumare e risputare velocemente. Le corna sono un modo come un altro per una volenterosa grimpeuse di tentare la scalata sociale (capirai che ascesa quella sui social). Un escamotage per ritrovare un po’ di energia, neanche fossero un integratore, così spiega Lucia, altra protagonista del reality, che talvolta si appartava nei parcheggi per una boccata di libertà. Roba da Jessico-calcetto, ma la parità almeno qui è stata raggiunta.
Secondo un’indagine di Ashley Madison, piattaforma leader internazionale per chi è alla ricerca di relazioni extraconiugali, se il 26 per cento degli uomini è stato infedele, le donne non sono da meno (19 per cento le traditrici). Tutti vorremmo vivere con le farfalle che ballano la zumba nella pancia. E invece nello stomaco soffriamo non per le pene d’amore, ma per il reflusso.
La vecchia teoria secondo cui diversificare rinsalderebbe un rapporto alla frutta, torna in auge con Simone, il biondo terrapiattista, eletto idolo estivo, che dopo essersi chiuso in bagno con una tentatrice, scopre che il suo angelo del focolare, Sonia B, è incinta. E tout se tient.
La monogamia è la regola, ma l’infedeltà sembra ormai la prassi. E se alle cene in terrazza avete ascoltato in loop il messaggio che Bova ha inviato a Martina Ceretti (non negate, che vi abbiamo sentito), alla fine tutti ci siamo toccati un po’ preoccupati la fronte. Perché almeno una volta nella vita siamo stati cervi a primavera (o meglio mufloni d’estate).
Mentre sul sesso ci dimostriamo campioni di libertà e poliamore, l’infedeltà resta ammantata da un velo di vergogna. Così i due amanti ripresi abbracciati al concerto dei Coldplay sono stati bruciati dalle fiamme dei social. Hanno perso tutto e soprattutto sono già nell’oblio.
A questo punto come non citare Alessio Loparco, avvocato pugliese, che ricorda nell’intensità Al Pacino in Il Padrino – Parte II quando dice: «Che si fa? Che devo fare?». L’unica risposta potrebbe essere la storia di un (reale) tradimento nella provincia del Nord Ovest degli anni Ottanta. Lei signora bene, lui primario dell’ospedale. Dopo un appassionato convegno amoroso, li portarono incastrati in barella nell’unico ospedale di zona, quello dove lui esercitava. Sussurri e risate, la notizia travalicò la pianura e anche senza social finì su qualche settimanale di pettegolezzi (l’indimenticato, iconico Stop).
Eppure il marito per tutta la vita fece finta di niente. Né scenate, né falò. Pensando in cuor suo che in fondo le corna slanciano.