Traforo del Monte Bianco: 7 indagati per corruzione. “Subappalti agevolati e affidamenti senza gara”

  • Postato il 18 ottobre 2025
  • Giustizia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Subappalti agevolati e affidamenti diretti di lavoro in cambio di favori. La Procura di Aosta ha aperto un’indagine per corruzione con 7 indagati in merito all’affidamento e all’esecuzione dei lavori della galleria di Entrèves, del traforo del Monte Bianco, a Courmayeur. Le indagini, svolte dai carabinieri, sono partite a novembre dello scorso anno. Nelle prossime ore si attende la decisione del tribunale del riesame di Torino sulla richiesta della procura di Aosta di misure cautelari per tutti, che erano già state negate dal gip. La “Società italiana per il traforo del Monte Bianco” e la presidente Emily Rini hanno annunciato che si costituiranno parte civile nel procedimento.

Le ipotesi di reato comprendono la corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, il riciclaggio, la rivelazione di segreti di ufficio e i reati tributari. Al centro dell’inchiesta l’ex dipendente della Sitmb Oreste Pizzetti, di 47 anni, di Legnano (Milano). Oltre a lui sono indagati gli imprenditori edili Pasquale Liporace, di 54 anni e il figlio Nicola, di 24 anni entrambi di Courmayeur e Rosario Liporace, di 53 anni, di Cosenza; gli amministratori della società Ng Strade srl Antonella Bortone e Bruno Bortone, di 37 e 50 anni entrambi della provincia di Caserta, e Massimiliano Opramolla, di 56 anni di Sesto San Giovanni (Mi).

Secondo l’accusa, Pizzetti, che all’epoca dei fatti era il responsabile del procedimento per l’affidamento dei lavori della galleria di Entrèves, non avrebbe comunicato alla sua azienda che la Ng Stade, a cui era stato affidato il lavoro per oltre 224 mila euro, lo aveva sub-appaltato alla società di Liporace, che non aveva però i requisiti per l’assegnazione. Il responsabile avrebbe ottenuto in cambio contatti e favori professionali, “incontri” con alcuni politici e vertici societari per chiedere il “suo trasferimento in un’altra sede e con una qualifica dirigenziale“.

Dalle indagini sul presunto giro di corruzione, emerge anche che Pizzetti avrebbe affidato in maniera diretta, senza gara, i lavori per la manutenzione di una piazzola di sosta per i mezzi pesanti, al Traforo del Monte Bianco, alla società Techne spa, di Opramolla. Secondo l’accusa, in cambio “accettava la promessa dell’assunzione presso la medesima società e uno stipendio da cinque mila euro al mese”.

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Il Fatto Quotidiano

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