Tragedia sfiorata sul Pertusillo: si rovescia un camion

  • Postato il 22 maggio 2025
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Tragedia sfiorata sul Pertusillo: si rovescia un camion

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Si rovescia un mezzo pesante al lavoro sulla diga del Pertusillo; Uilm commenta l’incidente al camion: «Inaccettabile». Acque del Sud: «Lavori non di nostra competenza ma del commissario del governo»


POTEVA trasformarsi nell’ennesima tragedia sul lavoro quanto accaduto, martedì, sul coronamento della diga del Pertusillo, nel territorio del comune di Spinoso. Col rovesciamento di un mezzo pesante impegnato nella posa di alcune barriere di sicurezza in cemento lungo il bordo a valle del coronamento stesso. Nell’ambito dei lavori per il ri-efficientamento delle opere di sbarramento.
A denunciare l’accaduto, ieri, è stata la Uilm chiedendo un immediato intervento delle autorità competenti in materia di sicurezza dei lavoratori: Azienda sanitaria di Potenza e Ispettorato del lavoro.

Il sindacato ha espresso «profonda preoccupazione per le evidenti violazioni delle più basilari norme di sicurezza sui luoghi di lavoro» rinvenibili in alcune immagini circolate in rete.
In una di queste, infatti, si vede bene il camion in equilibrio su un fianco, trattenuto dal cadere a valle soltanto da una delle barriere di sicurezza già posate.
In un’altra, invece, si notano anche degli operai che percorrono la passerella sospesa qualche metro più sotto il coronamento mentre sulle loro teste incombe il braccio della gru montata sul camion con un’ulteriore barriera di cemento armato sospesa a mezz’aria.

A causare l’incidente pare sia stato un errore proprio nella posa di questo manufatto di cemento che sarebbe stato calato oltre il bordo del coronamento, sbilanciando il camion gru e trascinandolo fino a quando non ha impattato con una barriera già posizionata. Altrimenti sarebbe precipitato a valle col suo operatore.
Uilm denuncia che l’operazione si sarebbe svolta «senza protezioni o delimitazioni» per i lavoratori presenti sulla passerella sottostante.
«Si tratta di una situazione inaccettabile, che espone i lavoratori a rischi gravi e immediati per la propria incolumità», prosegue il sindacato, che ha chiesto anche «la verifica delle responsabilità da parte del committente pubblico e delle imprese coinvolte» e «la messa in sicurezza del cantiere e il rispetto pieno delle normative vigenti».

«Non è tollerabile che nel 2025 si assista ancora a scene di questo tipo su infrastrutture strategiche come le dighe, con un altissimo livello di rischio per lavoratori e cittadini». Ha concluso Uilm. «Saremo vigili e pronti a segnalare ogni ulteriore criticità alle autorità competenti».
Ieri sulla tragedia sfiorata sulla diga del Pertusillo è intervenuto anche Luigi Decollanz, presidente di Acque del Sud spa, che è la società di Ministero dell’economia che ha ereditato dall’Ente irrigazione Puglia Lucania Irpinia (Eipli) la gestione dei principali invasi lucani. Incluso il Pertusillo.
«La scrivente società ha immediatamente avviato una puntuale verifica dell’accaduto che non ha visto alcun danno a persone e cose».

Si legge nella nota. Decollanz ha aggiunto che i lavori in corso sul coronamento della diga non sono di competenza di Acque del sud spa o del soppresso Eipli ma di «competenza esclusiva» del commissario straordinario nominato nel 2018 dal governo per l’efficientamento del sistema dighe e adduttori ex Eipli. Vale a dire il segretario dell’Autorità di bacino interdistrettuale dell’Appennino Meridionale, Vera Corbelli, alla quale Decollanz annuncia di aver già inoltrato «una richiesta di chiarimenti urgente».

«I lavori di ri-efficientamento delle opere di sbarramento della diga del Pertusillo furono affidati dal governo nel 2018 (mediante la Legge di Bilancio) ad un commissario ad acta in ragione dello stato di abbandono e decozione dell’ex Eipli, e della conseguente impossibilità per quest’ultimo di svolgere qualsivoglia attività di manutenzione delle infrastrutture in concessione». Ricorda il presidente di Acque del Sud. «Pertanto quanto accaduto attesta e conferma ancora una volta che la cessazione dell’Eipli era un atto non solo necessario ma addirittura dovuto per consentire una rifunzionalizzazione delle infrastrutture idriche».

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