Trapani Shark, l'ira di Antonini: "50.000 euro di multa a partita sono una follia, FIP e LBA vogliono colpirci"
- Postato il 16 dicembre 2025
- Di Virgilio.it
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Del domani non v’è certezza, ma il presente di Trapani ha raccontato l’ennesima partita tutta cuore e grinta. Solo che stavolta non è bastata per portare via l’intera posta, con i turchi del Tafos che l’hanno spuntata all’overtime per 99-93, relegando la Shark al terzo posto nel girone di Champions. Un piazzamento però che rischia di rimanere tale solo sulla carta, perché nubi nere, anzi nerissime continuano ad addensarsi nel cielo sopra Trapani, con la scadenza del 16 dicembre per il pagamento di contributi e stipendi (Antonini ha detto di aver stanziato un milione di euro per provvedere alle incombenze) calata come una spada di Damocle sulla testa della formazione granata.
- La resa di Bursa, ma sono le multe a far davvero paura
- Antonini infuriato: "A Sassari potremo non presentarci"
- Le colpe di Antonini e quelle (evidenti) di FIP e LBA
La resa di Bursa, ma sono le multe a far davvero paura
La Champions è servita come diversivo, con Alex Latini tornato a guidare la squadra in panchina (mentre in LBA non può farlo, perché la deroga valeva solo per una partita). Al di là del finale amaro, con un overtime che ha ribaltato quella che pareva una vittoria a portata di mano (Shark avanti 93-90 dopo essere stata sotto per 89-84, ma negli ultimi 2’ di partita la fatica ha presentato il conto, con soli 8 uomini arruolabili per l’occasione), i problemi restano sotto gli occhi di tutti, soprattutto per quel che riguarda i conflitti ormai divenuti estenuanti con l’amministrazione trapanese.
Valerio Antonini è praticamente rimasto solo contro tutti, anche FIP e LBA, che certo non stanno rendendo più agevole il compito alla società granata. È di ieri la notizia dei 50.000 euro di multa comminata in riferimento alla gara vinta contro Udine, dove però in lista la Shark ha mandato 11 giocatori (il regolamento ne impone 12) perché Timmy Allen aveva già deciso di lasciare la squadra, destinazione il campionato turco. Antonini ha tuonato contro la FIP, rea di avergli impedito di tesserare un 12esimo giocatore (il 18enne Luigi Patti), oltre che di non aver acconsentito a fare altrettanto con coach Latini.
Antonini infuriato: “A Sassari potremo non presentarci”
“Si è creato un precedente pericolosissimo: 50.000 euro di multa ogni partita sono una follia, e non c’è lo straccio di una motivazione scritta”, ha tuonato Antonini.
“Cinque volte abbiamo chiesto ai presidenti FIP e LBA una spiegazione a tutto questo, ma ci è stato risposto che non c’è stata data perché la società non aveva ottemperato a tutti i pagamenti. Cosa peraltro falsa, perché abbiamo documentato di aver fatto tutto quello che c’era da fare e abbiamo inoltrato ricorso alla Commissione Tributaria e al TAR per la vicenda dei famosi “crediti” con l’Agenzia delle Entrate. Tenteremo di far valere le nostre ragioni, ma comincio a pensare che qualcuno non ci vuole più in questo campionato”.
Tanto che la Dinamo Sassari, per tutta risposta, ha deciso di non mettere in vendita i biglietti per la sfida in programma da calendario domenica al Palaserradimigni. “Andremo a Sassari se ci saranno le condizioni per farlo, questo è poco ma sicuro”. E così in casa Dinamo hanno messo le mani avanti.
Le colpe di Antonini e quelle (evidenti) di FIP e LBA
Antonini ha criticato aspramente la decisione della LBA (e indirettamente della FIP) di non far tesserare coach Alex Latini, il sostituto del dimissionario Jasmin Repesa. Di contro, Maurizio Gherardini, presidente LBA, ha preferito evitare qualsiasi commento sulla vicenda, definendo il tema “troppo delicato”.
Ma se nemmeno un presidente di lega prende posizione su un episodio legato al campionato che presiede, è evidente che il corto circuito appare piuttosto chiaro. Insomma, se Trapani (e in particolar modo Valerio Antonini) ha le sue colpe, che la giustizia sportiva in modo intransigente sta facendo scontare, è altrettanto innegabile che FIP e LBA stanno uscendo comunque a pezzi da quella che sta assumendo i connotati di una farsa. E che finirà per condizionare tutto il proseguo della stagione del massimo campionato italiano, con annessa figuraccia anche in campo continentale.
E così, mentre Petrucci sembra più interessato a parlare di NBA Europe che di quel che accade sul suolo nazionale, il mondo del basket italiano s’interroga su quale futuro lo attende. Perché Trapani potrebbe essere solo la prima pallina dell’albero destinata a cadere. E chissà poi col tempo quante se ne potrebbe portare dietro…