Traumatologo esperto: “Possiamo far funzionare una cellula di 80 anni come una di 40. L’invecchiamento è reversibile”

  • Postato il 26 giugno 2025
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Il dottor Pedro Guillén, tra i massimi esperti di traumatologia, svela come sia possibile invertire l’invecchiamento delle cellule

Con una carriera che supera i 50 anni e oltre 36.000 artroscopie eseguite, continua a rappresentare un punto di riferimento imprescindibile nel campo della medicina articolare e rigenerativa. Tra i suoi pazienti figurano stelle dello sport come Juan Carlos Valerón e Hugo Sánchez. Il suo contributo scientifico e clinico ha aperto nuove prospettive nella lotta contro l’invecchiamento e le patologie articolari degenerative.

“Il mio desiderio è che la medicina rigenerativa possa raggiungere un numero sempre maggiore di persone, permettendo di vivere più a lungo e soprattutto meglio, con chiarezza, senza dolore e conservando la dignità”, dice il medico spagnolo, che continua a lavorare instancabilmente per trasformare in realtà le promesse della scienza rigenerativa.

L’innovazione nel trattamento dell’invecchiamento cellulare

Nel 1996, Guillén ha effettuato in Spagna il primo impianto di cellule viventi nel ginocchio, una tecnica all’avanguardia per l’epoca. Nel 2016, lui e il suo team hanno pubblicato uno studio pionieristico sulla rivitalizzazione dei tessuti invecchiati, ispirato ai lavori del premio Nobel Shinya Yamanaka. Questo studio, riconosciuto dalla rivista Cell come uno dei più influenti dell’ultimo decennio, ha dimostrato l’efficacia di una tecnica epigenetica in grado di invertire alcuni segni dell’invecchiamento nei tessuti animali, senza effetti collaterali gravi.

Invecchiamento cellulare
Invertire l’invecchiamento cellulare – (blitzquotidiano.it)

“Abbiamo osservato come i tessuti di topi invecchiati recuperassero caratteristiche proprie di età molto più giovani, migliorando significativamente la loro funzionalità e vitalità”, spiega il dottor Guillén. L’applicazione di tali scoperte agli esseri umani è già in corso, con risultati attesi entro la fine del 2025 nei pazienti affetti da osteoartrite del ginocchio.

Secondo il traumatologo, uno dei fattori più importanti per preservare la salute delle ginocchia è prevenire il sovrappeso e limitare il carico eccessivo durante la deambulazione. È fondamentale anche evitare esercizi che stressano eccessivamente le articolazioni, come gli squat profondi, e concedersi adeguati periodi di riposo dopo lunghe camminate.

“La cartilagine articolare, se mantenuta sana, può sopportare oltre 200 miliardi di passi durante la vita senza danni, a patto che non si verifichino malattie o traumi”, precisa Guillén. I segnali che indicano un cattivo invecchiamento del ginocchio includono versamenti articolari, perdita progressiva di mobilità e fastidi durante attività come salire le scale.

Per quanto riguarda l’intervento chirurgico, “è essenziale non anticiparlo né procrastinarlo eccessivamente”. L’operazione va valutata solo in presenza di dolore persistente, versamenti frequenti e limitazione funzionale significativa. Guillén condanna l’asportazione indiscriminata di menischi sani, definendola “meniscocidio”. Le protesi articolari rappresentano una grande conquista medica, ma devono essere considerate come ultima risorsa dopo il fallimento di terapie conservative quali farmaci, iniezioni e fisioterapia.

La medicina del futuro, secondo Guillén, sarà sempre più personalizzata, preventiva e sicura, ma mai priva del giudizio clinico umano. La tecnologia è un alleato, non un sostituto dell’attenzione empatica e dell’esperienza medica.

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Blitz

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