Tre sparatorie a Rosarno, arrestato il “pistolero” a bordo dello scooter: le telecamere lo incastrano – Video

  • Postato il 12 luglio 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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È stato individuato e arrestato l’autore delle sparatorie consumate lo scorso 31 maggio a Rosarno, nella Piana di Gioia Tauro. Si tratta di Antonio Pensabene, un giovane di 28 anni residente a Gallico, nella periferia nord di Reggio Calabria, già noto alle forze dell’ordine perché coinvolto nel febbraio 2024 in un’operazione antimafia in cui è stato condannato, in primo grado, solo per detenzione di armi. Inoltre, risulta avere precedenti di polizia per lesioni personali, molestia e disturbo alle persone, atti persecutori, resistenza al pubblico ufficiale, simulazione di reato, porto di armi ed oggetti atti ad offendere, evasione, omissione di soccorso, danneggiamento seguilo da incendio.

A Pensabene gli investigatori sono arrivati grazie alle telecamere di videosorveglianza che lo hanno filmato mentre, a bordo dello scooterone T-Max, si è accostato alla vetrina del negozio “Maduli Boutique” esplodendo sette colpi di pistola “ad altezza d’uomo” mentre all’interno dell’esercizio commerciale “erano ben visibili le persone presenti”. Per questo motivo, la Dda di Reggio Calabria ha contestato il reato di tentato omicidio aggravato dal “metodo mafioso”. In particolare, secondo il procuratore aggiunto Stefano Musolino e la pm Alessia Giorgianni che hanno coordinato le indagini, le modalità utilizzate da Pensabene sono state “oggettivamente evocative della intimidazione mafiosa tipica del territorio in cui il reato è stato consumato e in cui sono radicate associazioni mafiose storiche” come le cosche Pesce e Bellocco.

La Dda, diretta dal procuratore Giuseppe Lombardo, ha contestato l’aggravante mafiosa anche per i due danneggiamenti contestati all’arrestato che, quel pomeriggio, ha seminato il panico a Rosarno. Dopo essersi allontanato dal negozio, sempre a bordo dello scooterone si è recato in via Provinciale dove ha sparato due colpi d’arma da fuoco all’indirizzo del portone di casa di due coniugi. Infine, la terza sparatoria ha riguardato l’auto dell’avvocato Antonino Carmelo Naso contro la quale Pensabene ha esploso 11 colpi rendendola “in tutto o in parte inservibile”. Su richiesta dei pm, il gip Francesco Mesto ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Pensabene. Gli investigatori non hanno dubbi sulle sue responsabilità. Resta da capire, solo, il movente che ha scatenato il suo gesto. Da una prima ricostruzione, sembrerebbe possa essere collegato con una violenta aggressione subita da Pensabene il giorno prima della sparatoria, all’interno del negozio di abbigliamento.

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Il Fatto Quotidiano

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