Tribunale Usa libera su cauzione un funzionario israeliano arrestato per adescamento di minore: lui scappa a Tel Aviv
- Postato il 20 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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All’inizio di agosto un alto funzionario israeliano è stato arrestato negli Stati Uniti con l’accusa di aver aver adescato una minorenne, per poi essere rilasciato su cauzione senza condizioni né monitoraggio: l’uomo è quindi fuggito in Israele. Tom Artiom Alexandrovich, capo divisione della Direzione Nazionale Israeliana per la Sicurezza Informatica, era stato arrestato nell’ambito di un’operazione della polizia mirata a colpire utenti online che cercavano di abusare sessualmente di minori. Secondo quanto riportato dai quotidiani di Las Vegas, dove Alexandrovich è stato arrestato, l’uomo aveva chattato online con un agente che si fingeva una ragazza di 15 anni ed era stato fermato dalla polizia all’appuntamento programmato con l’esca, al quale si sarebbe presentato con un preservativo.
Nei verbali del tribunale della contea di Clark, in Nevada, si legge che Alexandrovich è stato accusato di aver adescato o tentato di adescare un minore online per coinvolgerlo in comportamenti sessuali, un reato che prevede fino a 10 anni di carcere in caso di condanna. Il funzionario israeliano è stato però rilasciato dietro il pagamento di una cauzione di 10.000 dollari ed è poi riuscito a uscire dal Paese, ritornando in Israele. Il fatto che sia stato liberato senza alcuna forma di monitoraggio, nonostante la gravità del reato, è risultato sospetto per molti: politici e commentatori sui social hanno accusato il governo di aver interferito nel processo giudiziario per consentire ad Alexandrovich di tornare a casa senza conseguenze. Lunedì 18 agosto il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato che il governo non ha avuto alcun ruolo nel rilascio del funzionario israeliano. In un post su X ha scritto: Alexandrovich “non ha rivendicato l’immunità diplomatica ed è stato rilasciato da un giudice statale in attesa dell’udienza. Qualsiasi affermazione secondo cui il governo degli Stati Uniti sia intervenuto è falsa”.
Al Jazeera ha chiesto chiarimenti a Richard Davies, avvocato penalista del Nevada. “Se un cittadino medio venisse arrestato, comparirebbe davanti al giudice di pace entro 24 ore. Il giudice di pace di quella contea emetterebbe delle condizioni per la cauzione, che in genere includerebbero un dispositivo GPS, restrizioni di movimento e il divieto di lasciare lo Stato”, ha detto Davies. La vicenda è dunque definita dallo stesso avvocato “altamente insolita e sospetta”. Inoltre, sembra che Alexandrovich abbia parlato più volte del suo volo di ritorno in Israele durante l’interrogatorio con le forze dell’ordine. “Il fatto che voglia lasciare il Paese dovrebbe essere un’aggravante per limitare ulteriormente i suoi movimenti”, ha aggiunto Davies.
Sui social media, il caso continua ad attirare l’attenzione e alimentare speculazioni, con alcuni che vedono il rilascio come un tentativo da parte dell’amministrazione del presidente Donald Trump di insabbiare i fascicoli su Jeffrey Epstein. Altri invece hanno sottolineato il contrasto tra la liberazione di Alexandrovich e il divieto per i bambini palestinesi di Gaza di entrare negli Stati Uniti per ricevere cure mediche. Intanto, il Dipartimento di Giustizia sta cercando di scaricare la colpa sul procuratore democratico della contea di Clark.
Foto d’archivio
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