Trump annuncia nuove armi all’Ucraina e promette: “O la tregua in 50 giorni o sanzioni secondarie a Mosca”
- Postato il 14 luglio 2025
- Di Panorama
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Nuove difese aeree e una nuova scadenza per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina, pena sanzioni secondarie. È questo il messaggio che il Presidente americano Donald Trump ha inviato oggi alla Russia. Qualche indizio lo aveva già dato nei giorni scorsi, ma oggi, durante l’incontro svoltosi nello Studio Ovale a Washington con il Segretario Generale della Nato Mark Rutte, è arrivata l’ufficialità.
Nuove sanzioni
«Sono scontento con la Russia, imporremo severe tariffe se non avremo un accordo entro 50 giorni, tariffe secondarie intorno al 100%». Cominciai dai dazi, tanto cari al Presidente americano, il nuovo tentativo di portare Mosca al tavolo negoziale.
Questa misura, quando e se sarà implementata, rappresenta una versione light del disegno di legge presentato al Congresso dai Senatori americani Lindsey Graham e Richard Blumenthal, che prevede l’imposizione di dazi del 500% per tutti i Paesi che acquistino petrolio, gas naturale e uranio dalla Russia. Una misura stemperata da Trump, anche per evitare shock economici visto l’incredibile peso che la Russia riveste come Paese esportare in ciascuna di queste tre risorse.
«Sono deluso dal Presidente Putin, mi aspettavo un accordo due mesi fa, ma non sembra possibile, per questo imporremo tariffe secondarie del 100% se non raggiungiamo un accordo in 50 giorni», ha reiterato il tycoon. Il motivo di dazi al 100%, e non al 500, è che per la cifra proposta da Trump saranno sufficienti i poteri presidenziali, senza bisogno di passare dal Congresso
Ma anche nuove armi
Subito dopo l’annuncio tanto atteso a Kiev: «Abbiamo raggiunto un accordo per inviare armi all’Ucraina, gli Stati Uniti le produrranno, gli alleati della Nato le pagheranno; stiamo inviando i migliori armamenti, di alta gamma». Trump non ha tuttavia menzionato a quali tipi di arma facesse riferimento, limitandosi a dire che il valore complessivo si conteggia in miliardi.
In giornata, la rivista specializzata Military Watch Magazine aveva affermato che nel computo dei nuovi aiuti sarebbero entrati anche i missili da crociera aria-terra JASSM, disponibili in due varianti, una con una gittata da 370 chilometri e l’altra da circa 1000. Tali armi non cambierebbero il corso della guerra, ma arricchirebbero l’assai piccolo arsenale ucraino di armi a lungo raggio, ora composto da poche decine di Storm Shadow anglo-francesi.
Il sollievo per Kiev arriva anche sul capitolo “difesa aerea”. Il Presidente americano ha dichiarato infatti che verranno anche forniti nuovi sistemi Patriot : «Ne arriveranno alcuni molto presto, entro pochi giorni. In realtà, un paio di Paesi che hanno i Patriot faranno lo scambio, e sostituiremo i Patriots con quelli che hanno loro», ovvero, questi Paesi invieranno i loro sistemi in Ucraina e acquisteranno i nuovi dagli Stati Uniti.
Trump ha più volte sottolineato come gli Stati Uniti non pagheranno un solo dollaro per le armi che verranno prodotte e inviate a Kiev, affermando ripetutamente che questa «non è la guerra di Trump». Il Segretario della Nato, ha inoltre affermato, in maniera alquanto discutibile, che sia «totalmente logico volere che gli europei paghino. Questo significa che l’Ucraina potrà mettere le mani su apparecchiature militari, munizioni. Questo è molto importante».
Trump ha quindi concluso ribadendo la sua frustrazione per i pochi progressi sul fronte negoziale, «da Putin arrivano solo discorsi, e poi arrivano i missili a Kiev e uccidono 60 persone, si deve fermare, questo deve finire; è un duro, ha ingannato un sacco di gente, Clinton, Bush, Obama, Biden, ma non me».
Il nuovo meccanismo sembra prendere definitivamente forma, gli americani producono armi, gli europei le pagano.