Trump avvia il Golden Dome, sistema antimissile da almeno 175 miliardi. Mosca: “Usa si devono consultare con noi”
- Postato il 21 maggio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Lo aveva promesso in campagna elettorale, ricordando come fosse un sogno di Ronald Reagan, che tuttavia non ha mai trovato i fondi per realizzarlo. Ma ora Donald Trump fa la prima mossa per avviare il mega progetto ispirato all’Iron Dome di Israele finalizzato a proteggere gli Stati Uniti da qualsiasi tipo di missile, perfino lanciato dallo spazio. Il presidente Usa, dallo Studio Ovale, ha annunciato l’avvio dei lavori di costruzione del Golden Dome – in omaggio al colore e al metallo amato dal tycoon – e prevede che terminerà entro il 2029, prima della fine del suo mandato. Ma che l’attuale inquilino della Casa Bianca riesca a portarlo a termine non è detto. Il tycoon ha parlato di uno stanziamento iniziale di 25 miliardi provenienti dal mega progetto di legge che ancora deve essere approvato dal Congresso e sta riscontrando l’opposizione dei falchi repubblicani. Il sistema multistrato che, per la prima volta, porterà armi statunitensi nello spazio costerà, ha detto Trump, 175 miliardi di dollari. Una stima ottimistica, visto che secondo gli analisti del Congressional Budget Office il budget complessivo oscilla tra i 161 e i 542 miliardi nei prossimi 20 anni. Ma sulla mega infrastruttura il Cremlino ha avvertito: pur trattandosi di “una questione che rientra nella sovranità degli Stati Uniti”, “l’evoluzione degli eventi nel prossimo futuro richiederà la ripresa dei contatti” tra i due Paesi per garantire un nuovo equilibrio strategico, lasciando intravedere l’interesse di Mosca a riavviare consultazioni bilaterali su temi cruciali per la sicurezza globale.
Il nodo politico e la gara d’appalto – Proprio nelle ultime ore Trump è salito a Capitol Hill per strigliare il partito e convincerlo ad approvare la manovra ma non sembra essere riuscito a sbloccare l’impasse. Molti fra i repubblicani restano preoccupati dai previsti tagli alla spesa che, a loro avviso, non sono sufficienti a finanziare le misure volute dal presidente e rischiano quindi di mettere sotto ulteriore pressione i conti pubblici. Altri temono invece che la stretta alle spese colpisca i programmi di assistenza sociale, quali il Medicare, creando quindi potenziali problemi alle urne considerato l’elevato numero di americani che vi dipendono per la copertura sanitaria. Qualora il progetto di legge passasse, i 25 miliardi per l’ambizioso Golden Dome sarebbero solo una piccola fetta del costo finale: Il nuovo scudo per la difesa si baserà, infatti, su una complessa rete di centinaia di satelliti per rilevare, tracciare e potenzialmente intercettare i missili in arrivo. Alla guida del progetto il presidente ha nominato il generale della Space Force Michael Guetlein. I democratici hanno già espresso le loro perplessità per il piano e anche per il potenziale coinvolgimento di Elon Musk, la cui SpaceX è data come favorita insieme alle società partner Palantir e Anduril, nella gara per aggiudicarsi l’appalto per la costruzione di componenti chiave del sistema. “Il Golden Globe sarà tutto made in Usa”, ha dichiarato Trump precisando che rispetto al gemello israeliano il suo scudo avrà una copertura molto più estesa e sarà in grado di intercettare anche missili “lanciati dallo spazio”.
Ma a sollevare critiche e allerta sul progetto americano è la Cina, che accusa gli Stati Uniti di “minacciare l’equilibrio e la stabilità globali”. La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, parlando nel briefing quotidiano, ha esortato Washington “ad abbandonare sviluppo e dispiegamento del sistema globale di difesa missilistico il prima possibile”. Il modello allo studio è visto come la risposta americana a un possibile attacco promosso da Cina e/o Russia. Il Golden Dome, qualificandosi come “un sistema di difesa missilistica globale, multilivello e multidominio”, mira “apertamente a una significativa espansione delle capacità di combattimento nello spazio, incluso lo sviluppo e l’attuazione di modelli di intercettazione orbitale”. Per tale motivo, il sistema “comporta chiare implicazioni offensive, viola il principio dell’utilizzo pacifico dello spazio extra-atmosferico sancito dal relativo Trattato”. Per altro verso, ha aggiunto Mao, “aumenterà i rischi di militarizzazione dello spazio e di corsa agli armamenti, indebolendo la sicurezza internazionale e i quadri di controllo degli armamenti. Gli Stati Uniti perseguono una politica ‘America First’, ricercando ossessivamente la sicurezza assoluta per se stessi, a scapito del principio di sicurezza incondizionata per tutti i Paesi”. Sono politiche strategiche che “mettono a repentaglio l’equilibrio e la stabilità strategica globali. La Cina è seriamente preoccupata per questi ultimi sviluppi”. ed esorta “gli Stati Uniti ad abbandonare lo sviluppo e l’implementazione di un sistema globale di difesa missilistica e ad adottare misure concrete per rafforzare la fiducia strategica reciproca tra le grandi potenze e a salvaguardare la stabilità strategica globale”, ha concluso la portavoce.
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