Trump bombarda l’Iran: “Ora la pace o sarà una tragedia”

  • Postato il 22 giugno 2025
  • Di Panorama
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Nella notte, il presidente statunitense Donald Trump ha comunicato che gli Stati Uniti hanno condotto un «attacco riuscito» contro i siti nucleari iraniani di Fordo, Natanz e Isfahan. L’annuncio è giunto poche ore dopo che lo stesso Trump aveva lasciato intendere che la partecipazione americana alla campagna israeliana contro il programma nucleare di Teheran fosse ancora in discussione. La decisione di coinvolgere le forze armate statunitensi è arrivata dopo oltre sette giorni di operazioni militari da parte di Israele, che avevano già compromesso le infrastrutture nucleari dell’Iran, messo fuori uso le sue difese aeree e colpito duramente il vertice militare e scientifico del regime. «Un intero carico di ordigni è stato sganciato sul sito strategico di Fordo», ha scritto Trump su Truth Social, riferendosi all’impianto nucleare sotterraneo, considerato da tempo il fulcro del programma atomico iraniano. In un altro post, ha rilanciato un messaggio proveniente da una fonte di intelligence open source che affermava: «Fordo non esiste più».

Successivamente come scrive Times of Israel, il presidente ha fornito ulteriori dettagli in un discorso televisivo dalla Casa Bianca, trasmesso alle 22:00 ora locale (le 5:00 in Israele), accanto al vicepresidente JD Vance, al segretario di Stato Marco Rubio e al capo del Pentagono Pete Hegseth. «Il nostro obiettivo era eliminare le capacità di arricchimento dell’Iran e porre fine alla minaccia nucleare rappresentata dal principale sponsor del terrorismo globale», ha dichiarato Trump. «Stasera posso annunciare al mondo che gli attacchi sono stati uno spettacolare successo militare», ha aggiunto. «I principali impianti di arricchimento dell’Iran sono stati completamente e totalmente distrutti».

Secondo quanto riferito da Axios, un funzionario israeliano – rimasto anonimo – ha confermato che gli Stati Uniti hanno impiegato bombardieri strategici invisibili B-2 per colpire i siti sensibili. Questi aerei, noti per la loro capacità di trasportare le gigantesche bombe GBU-57 Massive Ordnance Penetrator da 13.600 kg, sarebbero in grado di colpire obiettivi profondamente interrati come Fordo, che era rimasto indenne durante i precedenti attacchi israeliani a Natanz e Isfahan. Tali ordigni possono penetrare fino a 61 metri sotto terra prima di esplodere, e vengono impiegati in sequenza per aumentare l’efficacia a ogni impatto successivo.Secondo quanto riportato dal conduttore Sean Hannity di Fox News, che sostiene di aver parlato direttamente con Trump, nella struttura di Fordo sarebbero stati utilizzati sei ordigni di questo tipo, mentre in precedenza si pensava che ne bastassero due per neutralizzare il sito. Natanz e Isfahan, invece, sono stati colpiti da una trentina di missili Tomahawk lanciati da sommergibili statunitensi posizionati a circa 650 chilometri di distanza, ha riferito Hannity.

Coordinamento con Israele

Poco dopo la conclusione degli attacchi, Trump ha avuto una conversazione telefonica con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo quanto rivelato da un funzionario della Casa Bianca. Axios ha aggiunto che Washington aveva informato Tel Aviv prima dell’operazione. Anche il canale israeliano Channel 12 ha confermato che un ristretto gruppo di ministri si era riunito intorno alle 22:00 locali per seguire l’evolversi della situazione fino al discorso di Trump. In un videomessaggio diffuso pochi istanti prima dell’intervento presidenziale, Netanyahu ha espresso gratitudine verso Trump per aver ordinato gli attacchi ai siti nucleari iraniani. «Complimenti, Presidente Trump. La sua decisione coraggiosa di colpire le infrastrutture atomiche iraniane con la potenza e la giustizia degli Stati Uniti cambierà il corso della storia», ha affermato Netanyahu.

«Con l’Operazione Rising Lion, Israele ha compiuto azioni eccezionali. Ma nell’operazione odierna contro le strutture nucleari iraniane, l’America ha dimostrato di essere senza pari. Ha fatto ciò che nessun altro paese al mondo avrebbe potuto compiere», ha proseguito il premier. «La storia ricorderà che il Presidente Trump ha agito per impedire che il regime più pericoloso della Terra ottenesse le armi più pericolose del mondo». «Questa sua leadership segna una svolta storica che può aprire una nuova era di pace e prosperità per il Medio Oriente e oltre», ha concluso Netanyahu. «Il presidente Trump e io abbiamo spesso detto che la pace si raggiunge tramite la forza. Prima viene la forza, poi la pace. E stasera, Trump e gli Stati Uniti hanno agito con straordinaria determinazione. Presidente Trump, la ringrazio. Il popolo d’Israele la ringrazia. Le forze della civiltà le sono grate. Dio benedica l’America. Dio benedica Israele. E che Dio protegga la nostra incrollabile alleanza e la nostra comune fede». In un secondo video, questa volta in ebraico, Netanyahu ha ribadito che la sua promessa di neutralizzare le capacità nucleari iraniane è stata «mantenuta». Trump, nel suo discorso, ha a sua volta ringraziato e lodato Netanyahu, affermando che i due hanno «collaborato come nessun’altra coppia di leader prima d’ora».

L’agenzia stampa ufficiale iraniana IRNA ha confermato l’attacco al sito di Fordo, riferendo che anche Natanz e Isfahan sono stati bersaglio di attacchi separati. Citando una dichiarazione delle autorità della provincia di Qom, l’IRNA ha riferito che «poche ore fa, quando le difese aeree della regione sono entrate in funzione, alcuni obiettivi ostili sono stati identificati e una parte del sito nucleare di Fordo è stata colpita da forze nemiche». La stessa agenzia ha riportato le parole di Akbar Salehi, vicegovernatore di Isfahan per la sicurezza, che ha confermato attacchi nell’area del sito, senza però fornire ulteriori dettagli. Nonostante i bombardamenti, l’Agenzia iraniana per l’Energia Atomica ha confermato che il Paese intende portare avanti il proprio programma nucleare, malgrado la distruzione di strutture fondamentali. In risposta agli attacchi, Teheran ha lanciato numerosi missili balistici contro obiettivi situati in territorio israeliano. Secondo quanto riportato dai servizi di emergenza Magen David Adom, il bilancio attuale è di 18 persone ferite nei luoghi colpiti. Alcune delle vittime si trovano nell’area di Beer Yaakov, sette sono state soccorse a Tel Aviv, cinque a Nes Ziona e tre a Haifa. Inoltre, altre due persone sono state ricoverate a causa di crisi di panico, riferisce il sito Ynet e mentre scriviamo l’esercito israeliano ha annunciato che, in questo momento, i jet dell’Aeronautica militare (IAF) stanno conducendo un’ulteriore ondata di attacchi aerei nella parte occidentale dell’Iran.

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Panorama

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