Trump contro Putin, arriva la stretta sull’Ucraina: «Non vediamo alcun progresso»
- Postato il 28 luglio 2025
- Di Panorama
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Donald Trump ha rispolverato la linea dura nei confronti di Vladimir Putin. Il presidente americano ha infatti ridotto sensibilmente la finestra temporale, concessa a Mosca per arrivare a un accordo in Ucraina. Se il 14 luglio le aveva garantito 50 giorni, poche ore fa ha parlato di “dieci o dodici giorni da oggi”. “Stabilirò una nuova scadenza, di circa dieci o dodici giorni. Non c’è motivo di aspettare. Erano 50 giorni, volevo essere generoso, ma non vediamo alcun progresso”, ha dichiarato, riferendosi alla situazione diplomatica in stallo. “Sono deluso dal presidente Putin”, ha anche detto, per poi aggiungere: “Ho parlato molto con il presidente Putin. Mi sono trovato molto bene con lui. Poi il presidente Putin lancia razzi su una città come Kiev e uccide un sacco di persone, in una casa di cura o dovunque, e ci sono cadaveri sparsi per le strade”.
Le parole di Trump sono state accolte favorevolmente dal capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak. “Il presidente degli Stati Uniti ha già affermato che sta riducendo i tempi concessi a Putin, perché ritiene che la risposta sia ovvia. Putin rispetta solo il potere. E il messaggio è forte e chiaro. Quando l’America guida con la forza, gli altri ci pensano due volte prima di agire”, ha affermato. Ricordiamo che, lo scorso 14 luglio, Trump, in caso di mancato accordo tra Mosca e Kiev, aveva minacciato di imporre dazi al 100% a quei Paesi che, come Cina e India, acquistano prodotti energetici russi. Non è al momento chiaro se l’inquilino della Casa Bianca voglia adottare una simile misura tra dodici o dieci giorni, qualora non si dovesse registrare un’intesa tra Russia e Ucraina. Poco fa, Trump ha ventilato genericamente l’ipotesi di imporre sanzioni o dazi secondari.
Insomma, il presidente americano appare sempre più irritato dal Cremlino sul dossier ucraino. Finora, aveva tirato (parzialmente) il freno a mano per due motivi principali. In primis, l’attuale inquilino della Casa Bianca punta notoriamente a cercare di sganciare il più possibile Mosca da Pechino. Non a caso, pur mostrando frustrazione nei confronti della Russia, ieri Trump è tornato a parlare di possibili intese commerciali. “La Russia potrebbe essere così ricca, potrebbe essere così ricca, potrebbe prosperare come praticamente nessun altro Paese”, ha dichiarato, mostrando poi un certo interesse per le terre rare controllate dal governo di Mosca. “Hanno un sacco di cose preziose. Hanno terre rare di tutto rispetto, giusto? Ne hanno praticamente ogni forma possibile. Quindi, sapete, la Russia potrebbe essere ricchissima in questo momento. Invece, spendono tutti i loro soldi in guerra”, ha proseguito. In secondo luogo, Trump sta giocando sotterraneamente di sponda con Putin sulla questione iraniana. A metà luglio, Axios riferì che lo zar aveva esortato gli ayatollah a rinunciare all’arricchimento dell’uranio: esattamente quanto richiesto da Washington.
Ne consegue che, pur non puntando a una rottura totale con il Cremlino, Trump sta al momento cercando di mettere sotto pressione lo zar, per accelerare un processo diplomatico, quello ucraino, ormai da tempo entrato in una fase di notevole difficoltà. Sempre alcune ore fa, Recep Tayyip Erdogan è tornato sulla questione, dichiarando: “Così come sono iniziati a Istanbul i colloqui Russia-Ucraina, presto verrà istituito un tavolo di pace in Turchia e questa sanguinosa guerra giungerà al termine”. Il presidente turco ha visto crescere, negli ultimi mesi, il proprio peso nel processo diplomatico ucraino. E non è escluso che stia attualmente giocando di sponda con Trump, per tentare di sbloccare la situazione.