Trump è sempre più irritato con Putin e Zelensky

  • Postato il 24 aprile 2025
  • Di Panorama
  • 3 Visualizzazioni

Donald Trump appare sempre più irritato sia con Vladimir Putin che con Volodymyr Zelensky. Il presidente americano ha criticato il recentissimo attacco missilistico russo su Kiev, in cui sono rimaste uccise almeno otto persone.
“Non sono contento degli attacchi russi a Kiev”, ha dichiarato Trump su Truth. “Non sono necessari, e avvengono in un pessimo momento. Vladimir, fermati! Muoiono 5000 soldati a settimana. Facciamo in modo che l’accordo di pace si concluda!”, ha aggiunto.

Dall’altra parte, anche i rapporti tra Trump e Zelensky sono tutt’altro che idilliaci. Il presidente ucraino si è schierato contro uno dei punti previsti dalla bozza di accordo di pace, proposta dalla Casa Bianca: in particolare, si è rifiutato di riconoscere formalmente la sovranità russa sulla Crimea.
“L’Ucraina non riconoscerà legalmente l’occupazione della Crimea. Non c’è niente di cui parlare. È contro la nostra Costituzione”, ha dichiarato Zelensky. Una posizione, questa, che ha irritato notevolmente l’inquilino della Casa Bianca.

“Questa affermazione è molto dannosa per i negoziati di pace con la Russia, dato che la Crimea è stata persa anni fa sotto gli auspici del presidente Barack Hussein Obama, e non è nemmeno un punto di discussione”, ha tuonato Trump su Truth mercoledì.
“Nessuno chiede a Zelensky di riconoscere la Crimea come territorio russo, ma se la vuole, perché non hanno combattuto per ottenerla undici anni fa, quando è stata consegnata alla Russia senza sparare un colpo?”, ha aggiunto.
“La situazione per l’Ucraina è disastrosa: può ottenere la pace o può combattere per altri tre anni prima di perdere l’intero Paese. Non ho nulla a che fare con la Russia, ma ho molto a che fare con la volontà di salvare, in media, cinquemila soldati russi e ucraini a settimana, che muoiono senza motivo”, ha proseguito.

Cresce la tensione anche sul fronte diplomatico

Poche ore prima, il segretario di Stato americano, Marco Rubio, aveva dato forfait a un incontro, organizzato a Londra, a cui hanno partecipato britannici, ucraini ed europei. Al vertice ha alla fine preso parte l’inviato statunitense per l’Ucraina, Keith Kellogg.
Sempre mercoledì, parlando dall’India, il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, aveva minacciato un ritiro di Washington dai negoziati di pace.
“Abbiamo avanzato una proposta molto esplicita sia ai russi che agli ucraini, ed è ora che dicano di sì o che gli Stati Uniti abbandonino questo processo. Abbiamo svolto un lavoro diplomatico straordinario, sul campo”, aveva dichiarato.

Ricordiamo che, secondo la proposta americana, gli Stati Uniti riconoscerebbero alla Russia formalmente la Crimea e de facto parte consistente delle conquiste territoriali in Ucraina, la quale dovrebbe accettare di non entrare nella Nato. Kiev, dal canto suo, si vedrebbe parzialmente restituita la regione di Kharkiv e potrebbe contare su truppe di peacekeeping, oltre che sull’assistenza economica statunitense alla ricostruzione.

In questo quadro, stando a quanto riportato da Politico, si starebbero registrando discussioni all’interno della Casa Bianca sull’eventualità di allentare le sanzioni a Mosca. L’obiettivo a lungo termine del presidente americano è quello di incunearsi nel rapporto sempre più stretto tra Russia e Cina.

Nel frattempo, Trump ha fatto sapere di avere “molti incontri in programma” con i leader mondiali a Roma a margine dei funerali di Papa Francesco. Nei giorni scorsi, Zelensky aveva auspicato di avere un faccia a faccia con il presidente americano nell’occasione. Non è comunque ancora chiaro se i due leader avranno modo di avere un meeting.

Autore
Panorama

Potrebbero anche piacerti