Trump è sommerso da una valanga di ricorsi contro la sua amministrazione

  • Postato il 19 maggio 2025
  • Di Panorama
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Da quando è tornato alla Casa Bianca, Donald Trump si è contraddistinto per un certo iperattivismo. Secondo la Cnn, nei primi cento giorni di governo, il presidente americano ha infatti firmato 217 ordini esecutivi: un numero particolarmente elevato con cui Trump ha voluto dare il senso di una svolta significativa rispetto agli anni di Joe Biden.

Ebbene, con il Partito democratico che versa ancora in una profonda crisi politica, la vera opposizione il presidente americano se la sta ritrovando nei tribunali. I suoi decreti e le sue politiche hanno d’altronde innescato un notevole numero di ricorsi legali. E, a questo proposito, il New York Times ha stilato una lunga tabella, in cui sta tracciando i vari contenziosi a loro volta divisi per categoria di appartenenza. Secondo la testata, al 16 maggio scorso, almeno 160 sentenze hanno sospeso, in alcuni casi temporaneamente, svariate iniziative dell’attuale amministrazione americana. È quindi utile cercare di dare un’occhiata alla situazione in quelli che sono gli ambiti maggiormente interessati.   

Un settore in cui si registrano aspre battaglie legali è quello dei licenziamenti dei dipendenti pubblici. Qui i ricorsi in atto sarebbero oltre 30. Un altro ambito è quello del tentativo, portato avanti dall’amministrazione Trump di congelare circa tre trilioni di dollari di finanziamenti federali: addirittura, qui, secondo il New York Times, i contenziosi aperti supererebbero i 50. Una decina sarebbero invece i ricorsi relativi al tentativo del presidente americano di promuovere un’interpretazione restrittiva dello ius soli negli Stati Uniti. Il che ci introduce a un altro settore delicato: quello del contrasto all’immigrazione clandestina.

Si tratta, come noto, di uno dei principali cavalli di battaglia di Trump ai tempi della campagna elettorale. Appena insediatosi, il presidente americano ha avviato una linea dura che, almeno per ora, ha avuto come effetto quello di ridurre drasticamente gli arrivi di immigrati irregolari al confine meridionale. Dall’altra parte, però, tale approccio severo ha innescato numerosi ricorsi: secondo il New York Times, risulterebbero addirittura più di 100.

In tutto questo, sebbene in numero sensibilmente inferiore, si registrano anche alcuni contenziosi concernenti le politiche protezionistiche dell’attuale presidente americano: un altro punto su cui il diretto interessato aveva notevolmente battuto durante la campagna elettorale. Ma non è tutto. Varie battaglie legali sono in corso anche rispetto ad altri storici pilastri del programma di Trump, come per esempio le sue politiche climatiche: in questo ambito, si contano almeno una decina di cause. A finire nel mirino dei ricorsi è stato anche il Dipartimento per l’efficienza governativa che, secondo il New York Times, starebbe attualmente affrontando oltre 20 contenziosi. E non sarebbe neanche finita: si registrano infatti cause afferenti anche ad altri settori, oltre che alle più disparate questioni.

Infine, oltre ai ricorsi legali, Trump deve prepararsi ad affrontare anche i parlamentari del Partito repubblicano, per riuscire a compattarli attorno al mega pacchetto legislativo che include varie misure: dalle tasse ai finanziamenti per rafforzare le frontiere. Per il momento, il gruppo parlamentare del Gop appare tutt’altro che unito sulla questione. E, nei prossimi giorni, il presidente americano dovrà impegnarsi significativamente per creare una convergenza. Nel frattempo, il Partito democratico continua a ritrovarsi ampiamente marginalizzato.

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Panorama

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