Trump il paciere è sicuro: entro una settimana sarà pace a Gaza: venisse un po’ anche in Italia

  • Postato il 29 giugno 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Donald Trump è sicuro: entro una settimana anche a Gaza arriverà la pace.. Sarà pur vero, ma intanto si continua a morire. Ieri sono state uccise altre 62 persone, tutte estranee alla guerra, anzi contro la guerra.
Lo sterminio non ha un attimo di tregua, eppure si parla giornalmente  di trattative, di spiragli, di nuove riunioni che potrebbero dare la svolta vera alla situazione. La verità è che in pochi credono a coloro che predicano ottimismo.

Il presidente americano non si lascia pregare: una dichiarazione non fa male a chi governa, a volte lo aiuta. Queste sono chiacchiere e nulla più. A Gaza, la gente muore di fame, rischia una revolverata se si azzarda a mettersi in fila per assicurarsi un piatto per sé e per i propri figli. Possibile che non si trovi una via d’uscita, una idea che possa riportare la tranquillità in quella striscia di terra?.

Tra Teheran e Tel Aviv, quando si è voluto, il conflitto che tutti temevano è durato soltanto dodici giorni. Poi le bombe di Trump, la paura dei vertici iraniani, forse anche un po’ di buon senso hanno finito col prevalere. Le telecamere del tg1 sono entrate 48 ore fa a Gaza filmando la distruzione, le macerie, la gente che chiede aiuto e invoca un pezzo di pane. Oltre ai palazzi che non ci sono più, alle strade irriconoscibili, alle carovane che fuggono per raggiungere luoghi dove i missili non hanno obbiettivi da abbattere.

Gay Pride a Budapest

Trump il paciere è sicuro: entro una settimana sarà pace a Gaza: venisse un po’ anche in Italia, nella foto elly Schlein
Trump il paciere è sicuro: entro una settimana sarà pace a Gaza: venisse un po’ anche in Italia. Il video di Elly Schlein che canta “Bella ciao” al Pride di Budapest (foto da video) – Blitz quotidiano.it

Mentre tutto questo accade in una parte del Medio Oriente, in Ungheria si celebra il gay pride. Sfilano in decine di migliaia per le strade di Budapest. Nonostante il divieto di Orban, questo popolo non si è fatto intimidire ed ha invaso la città. Erano tanti: c’è chi dice addirittura più di centomila. Ma al di là dei numeri  che variano a seconda delle ideologie, non c’è alcun dubbio che la manifestazione sia stata un successo.

Senza incidenti, dribblando qualche tentativo di alcuni sconsiderati che volevano turbare il corteo. Se un errore si può addebitare ad Orban è quello di aver vietato la marcia, rendendola quindi “politica”. Chi voleva strumentalizzare il corteo si è fregato le mani ed in cuor suo ha sperato in un incidente che avrebbe potuto mettere il leader con le spalle al muro Tanto più che il sindaco della capitale aveva detto si alla manifestazione sfidando (non è poco) Orban.

Avendo deciso che in Italia un sabato si poteva dare un giorno di ferie ai cortei, molti politici nostrani sono volati in Ungheria. Poteva mancare Elly Schlein che alla protesta di Roma ha risposto con un no, mentre è corsa a Budapest dove non poteva disertare? Eccola insieme con l’onnipresente (in questi casi) Alessandro Zan, Riccardo Magi, Carlo Calenda.
Perché mai il segretario di Azione è voluto andarci? Il Pd non può essere assente, questi sono voti ed alle preferenze non si rinuncia. Elly, che ha forse volutamente lasciato a casa la sua giovane compagna, va sempre in cerca di un microfono. Ad un tratto esplode e  con tutta la forza che ha in corpo esclama: “L’amore non si vieta per legge”. Uno slogan che piace a molti che lo ripetono durante la marcia.
Questa opposizione è strana: quando si sposta all’estero è di poche parole, ma quando torna in Italia mette a ferro e a fuoco  il Paese perchè non c’è niente che va per il verso giusto. Per quale ragione i sondaggi dicono che la destra aumenta i consensi, che la borsa di Milano ha guadagnato nell’ultimo periodo il 15,6 per cento? I ritornelli sono gli stessi, le critiche non hanno progetti da presentare.
L’obiettivo principale è Giorgia Meloni a cui un web augura “Ti venissero tre tumori”. Non ci sono parole, lasciamo ad altri commentarle.

Sanchez eroe per il no a Trump

Di riserva, la sinistra ha in tasca sempre un “Viva”. Ora è la volta di Sanchez che non si è inginocchiato a Trump ed ha detto no al riarmo europeo che costerebbe il 5 per cento del Pil.
È dunque un orizzonte pieno di nuvole il nostro? Le belle notizie ci sono, vengono spesso ignorate, come quelle di una signora di Pesaro che 18 anni fa, rimasta incinta, dovette abbandonare gli studi. Giorni fa, Giulia Cenci, che ora di anni ne ha 36, ha coronato il suo sogno: si è diplomata insieme con il figlio, nella stessa mattinata. Applausi.

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Autore
Blitz

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