Trump: “Lunedì farò un annuncio importante sulla Russia”. Pronto un nuovo pacchetto di armi per l’Ucraina
- Postato il 11 luglio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Penso che lunedì farò una dichiarazione importante sulla Russia”. Donald Trump sembra pronto a una svolta contro Vladimir Putin: il presidente degli Stati Uniti, intervistato dall’emittente Nbc, ha sottolineato di essere “deluso” da Mosca: “vedrete cosa succederà”, ha aggiunto con tono minaccioso ai reporter che gli chiedevano dei droni russi su un ospedale per la maternità a Kharkiv. La svolta si può sviluppare su due direttive: armi all’Ucraina e sanzioni alla Russia. Sul primo punto, Trump ha già annunciato che gli Stati Uniti invieranno a Kiev armi attraverso la Nato, che però le pagherà “al cento per cento“. Sulle sanzioni invece potrebbe esserci un’azione congiunta con l’Unione europea.
Lunedì è anche il giorno in cui arriverà in Ucraina l’inviato speciale statunitense Keith Kellogg, per restarci un’intera settimana. Ma qualcosa già si sta muovendo. Tra le forniture potrebbero esserci anche i Patriot, i sistemi missilistici di difesa aerea su cui insiste il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Invieremo i Patriot alla Nato”, ha spiegato Trump, “e poi la Nato li distribuirà”. Per l’Ucraina sono essenziali per respingere gli attacchi russi che si fanno di giorno in giorno più massicci. Secondo la Reuters, Trump invierà armi a Kiev, per la prima volta dal suo ritorno in carica, in base alla Presidential Drawdown Authority, un potere presidenziale frequentemente utilizzato dal suo predecessore, Joe Biden. Il pacchetto potrebbe valere circa 300 milioni di dollari e, oltre ai Patriot, potrebbe includere razzi offensivi a medio raggio. Finora, l’amministrazione Trump aveva inviato forniture belliche a Kiev solo in base alle precedenti autorizzazioni date da Biden.
Ma, per esercitare pressione sul Cremlino, Trump è pronto a usare anche un disegno di legge bipartisan, sponsorizzato dal senatore repubblicano Lindsey Graham e dal collega democratico Richard Blumenthal. Il provvedimento, che dovrebbe essere votato entro fine mese, prevede una tariffa del 500% sulle merci importate da Paesi che continuano ad acquistare petrolio, gas, uranio e altre merci russe, colpendo nazioni come Cina e India, che rappresentano circa il 70% del commercio energetico russo e finanziano gran parte del suo sforzo bellico. In pratica si tratta di una sorta di sanzioni secondarie, molto temute da Mosca perché rischiano di minare l’appoggio dei suoi principali alleati. Significativo anche il coordinamento: i due senatori infatti hanno informato dell’iniziativa gli Stati europei e gli altri presenti alla Ukraine Recovery Conference di Roma.
La Russia” sta aumentando il livello dei suoi attacchi su Kiev e su tutto il territorio nazionale lanciando dai 500 ai 700 droni al giorno. Molti civili stanno morendo, questi sono i fatti”, ha affermato a LaPresse Mykola Kalashnyk, capo dell’amministrazione regionale di Kiev, proprio a margine del vertice nella capitale italiana. La conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, la riunione della coalizione dei Volenterosi, ha portato a siglare oltre 200 accordi per la ricostruzione del Paese, per un valore di oltre 10 miliardi di euro. Il Cremlino ha reagito alle iniziative europee, definendo “inaccettabile” l’ipotesi di un contingente europeo in Ucraina e accusando i Paesi Ue, col loro sostegno finanziario, di voler incoraggiare Kiev a “continuare la guerra ad ogni costo, quella che chiamiamo una guerra fino all’ultimo ucraino”.
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