Trump: “Obbligato a far causa alla Bbc per le modifiche nel mio discorso”. E chiede un risarcimento di un miliardo
- Postato il 12 novembre 2025
- Politica
- Di Blitz
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Donald Trump ha annunciato di sentirsi «obbligato» a far causa alla BBC, accusandola di aver trasmesso un discorso manipolato all’interno di un documentario dell’emittente britannica. Il presidente americano ha minacciato un’azione legale da un miliardo di dollari se la rete non offrirà entro venerdì sera una pubblica ritrattazione e un risarcimento. In un’intervista rilasciata a Fox News, Trump ha dichiarato che la BBC “ha defraudato il pubblico, e lo hanno ammesso. Hanno cambiato il mio discorso del 6 gennaio e lo hanno fatto apparire radicale. Ciò che hanno fatto è abbastanza incredibile, non puoi consentire alla gente di fare ciò”. Le sue parole si riferiscono a un episodio del programma Panorama, trasmesso l’anno scorso, nel quale – secondo la denuncia di Trump – sarebbero stati manipolati i contenuti del suo discorso tenuto poco prima dell’assalto al Congresso.
Le reazioni a Londra e la difesa della BBC
La BBC, al momento, non ha ancora risposto ufficialmente all’ultimatum del presidente americano. Tuttavia, il direttore generale uscente Tim Davie, dimessosi dopo le rivelazioni sulla presunta faziosità dell’emittente, ha voluto lasciare con parole di difesa: si è detto “fieramente orgoglioso” della BBC e ha invitato lo staff a “combattere per il nostro giornalismo”. Davie ha ammesso che “sono stati commessi alcuni errori che ci sono costati”, ma ha avvertito che i detrattori dell’emittente “li stanno usando come arma”. “Questi sono tempi difficili – ha detto – ma ce la faremo”. Nonostante il tono combattivo, non ha fatto menzione diretta della minaccia trumpiana, mentre gli avvocati della BBC stanno valutando come procedere, tra l’ipotesi di una difesa legale o un possibile patteggiamento.
Le reazioni politiche e il futuro dell’emittente
Anche Downing Street ha preferito mantenere un profilo basso. “È un affare della Bbc”, ha dichiarato il portavoce del premier laburista Keir Starmer, sottolineando che “la nostra posizione è chiara: la Bbc è indipendente e spetta a loro rispondere alle domande sulle loro decisioni editoriali”. Allo stesso tempo, il governo britannico ha ricordato che “abbiamo una stretta relazione con gli Stati Uniti sulle priorità comuni”, evidenziando la delicatezza diplomatica della vicenda. Intanto, si è aperta la corsa alla successione di Davie: per la prima volta nella storia centenaria dell’emittente pubblica, la rosa dei candidati è composta interamente da donne.
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