Trump: "Ostaggi rilasciati tra lunedì o martedì". Attesa la ratifica dell'accordo tra Isra...

  • Postato il 9 ottobre 2025
  • Estero
  • Di Agi.it
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Trump: "Ostaggi rilasciati tra lunedì o martedì". Attesa la ratifica dell'accordo tra Isra...

AGI - Gioia e speranza, ma anche timori, regnano in Medio Oriente dopo che nella notte il presidente Usa Donald Trump ha annunciato un accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio di tutti i 48 ostaggi ancora prigionieri nella Striscia, tra cui venti ritenuti vivi. L'intesa è stata firmata da tutte le parti e il governo presieduto da Benjamin Netanyahu si riunirà in serata per l'approvazione, dopo una riunione del gabinetto di sicurezza.

La prima fase dell'accordo prevede che Israele e Hamas annuncino la cessazione delle ostilità, il rilascio degli ostaggi e la scarcerazione dei prigionieri palestinesi, il ritiro dell'esercito israeliano sulla cosiddetta 'linea gialla', la prima delle tre linee proposte nel piano originale di Trump, e l'ingresso a Gaza di una maggiore quantità di aiuti umanitari sotto l'egida dell'ONU e di altre organizzazioni internazionali.

Dettagli sul rilascio degli ostaggi

In base ai dettagli finora noti, entro 24 ore dal via libera del governo israeliano, le truppe dell'IDF cominceranno a ritirarsi dalla linea del fronte per consentire ad Hamas di rintracciare tutti gli ostaggi. Questi verranno rilasciati nelle 72 ore successive. La speranza è di averli liberi tutti insieme ma secondo una fonte israeliana di alto livello, c'è la possibilità che avvenga in più fasi. L'esercito ha fatto sapere che, seguendo le istruzioni del governo, ha avviato i "preparativi operativi" per il ritiro.

Lo scambio di prigionieri palestinesi

In cambio dei rapiti verranno scarcerati quasi 2mila palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. I mediatori stanno ancora lavorando sulle clausole finali, ha riferito una fonte di Hamas, secondo la quale nella lista sono compresi 250 palestinesi condannati all'ergastolo e altri 1.700 arrestati da Israele dall'inizio della guerra dopo l'attacco del 7 ottobre 2023. Tra i desiderata del gruppo islamista c'è Marwan Barghouti ma la portavoce del governo di Tel Aviv, Shosh Bedrosian, ha affermato che il noto esponente di Fatah, rinchiuso da oltre vent'anni nelle carceri israeliane, "non sarà coinvolto in questo rilascio".

Aiuti umanitari e reazioni delle organizzazioni

Nei primi cinque giorni del cessate il fuoco entreranno nella Striscia almeno 400 camion di aiuti al giorno, per poi aumentare nei giorni successivi, ha aggiunto una fonte di Hamas. L'UNRWA ha celebrato l'accordo come un "enorme sollievo" e si è detta pronta a entrare in azione per sfamare la popolazione civile prostrata da due anni di guerra. L'Organizzazione Mondiale della Sanità è preparata a "intensificare il lavoro per soddisfare le urgenti esigenze sanitarie dei pazienti di Gaza e per sostenere la riabilitazione del sistema sanitario distrutto", ha sottolineato il direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

L'impegno di Israele per il cessate il fuoco

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar, in un'intervista a Fox News, ha ribadito che Israele è impegnato a rispettare il piano di Trump per un cessate il fuoco e non ha alcuna intenzione di riprendere la guerra una volta che l'accordo sarà attuato.

La reazione della comunità internazionale

Soddisfazione, e attesa per l'attuazione dell'intesa, è stata espressa dai leader internazionali, dai Paesi arabi, con Giordania, Egitto, Emirati e Arabia Saudita in testa, insieme alla Turchia, agli europei, fino a Cina e Russia. Il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres, ha chiesto che il rilascio di tutti gli ostaggi avvenga "in modo dignitoso" e che i combattimenti cessino "una volta per tutte", sollecitando l'ingresso immediato e senza ostacoli di aiuti umanitari a Gaza.

La speranza di una soluzione politica

Da parte sua il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen ha espresso la speranza che l'intesa "sia un preludio al raggiungimento di una soluzione politica permanente", che porti alla creazione di uno Stato palestinese.

Attesa a Tel Aviv e arrivo dei negoziatori

Migliaia di persone si sono radunate spontaneamente nella 'Piazza degli Ostaggi' a Tel Aviv mentre si attende la riunione del governo. Intanto, sono arrivati in Israele l'inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff e il genero di Trump, Jared Kushner, coinvolti nei negoziati a Sharm el-Sheikh. Trump dovrebbe invece giungere a Gerusalemme domenica, come annunciato dall'ufficio di presidenza israeliana. Il capo della Casa Bianca ha detto che "cercherà" poi di recarsi in Egitto, a seguito dell'invito che gli è stato rivolto dal presidente Abdel Fattah al-Sisi, per la cerimonia di firma dell'accordo.

I punti irrisolti del Piano Trump

Il piano in 20 punti presentato da Trump alla fine di settembre prevede anche il disarmo di Hamas e la governance di Gaza affidata a un'autorità di transizione internazionale ma questi punti non sono ancora stati affrontati.

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Autore
Agi.it

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