Trump torna in Asia: il tour che ridisegna gli equilibri tra Washington, Pechino e Pyongyang

  • Postato il 27 ottobre 2025
  • Di Panorama
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È un viaggio ricco di implicazioni geopolitiche quello che Donald Trump sta effettuando in Asia. Ieri, in occasione del vertice Asean di Kuala Lumpur, il presidente americano ha supervisionato l’accordo per il cessate il fuoco tra Cambogia e Thailandia. “Questo è un giorno memorabile per il Sudest asiatico. Un passo monumentale”, ha affermato nell’occasione. Non solo. Sempre ieri, il segretario al Tesoro americano, Scott Bessent, ha annunciato che Washington ha raggiunto un accordo quadro con Pechino sul fronte commerciale. In tutto questo, Trump ha altresì sottoscritto intese economiche con Cambogia, Vietnam, Thailandia e Malesia.

Insomma, è abbastanza evidente che, mentre persegue un disgelo commerciale con la Cina, il presidente americano sta al contempo portando avanti una strategia per arginare l’influenza del Dragone sia Sudest asiatico sia sull’Asia orientale: non dimentichiamo infatti che Trump farà tappa anche in Giappone e in Corea del Sud. Tra l’altro, proprio in Corea del Sud dovrebbe incontrare, giovedì, Xi Jinping. Ci si attende che, oltre a parlare dell’accordo quadro raggiunto ieri, i due presidenti affronteranno anche dossier di natura geopolitica, da Taiwan alla crisi ucraina. Pechino non vede troppo di buon occhio l’iperattivismo diplomatico-commerciale di Washington nel Sudest asiatico. Inoltre, la Repubblica popolare guarderà probabilmente con apprensione all’imminente incontro tra Trump e la neopremier giapponese, Sanae Takaichi, che è considerata un falco anticinese, oltreché una strenua sostenitrice di Taiwan.

Ma attenzione: non è infatti escluso che, nei prossimi giorni, il presidente statunitense possa avere un incontro anche con Kim Jong-un. Ricordiamo che, durante il suo primo mandato alla Casa Bianca, Trump si era visto tre volte con il leader nordcoreano. Ora, se si dovesse realmente tenere, questo nuovo meeting potrebbe rivelarsi carico di implicazioni. La più ovvia sarebbe innanzitutto quella di una duplice distensione: quella tra Washington e Pyongyang e quella tra le due Coree. In secondo luogo, la mano tesa di Trump a Kim potrebbe irritare notevolmente Xi. E’ vero che ufficialmente Pechino e Pyongyang vanno d’amore e d’accordo. Tuttavia, a ben vedere, la situazione è più complessa di come appare. La Cina teme non solo l’iperattivismo nucleare del leader nordcoreano ma anche le connessioni sempre più profonde che intercorrono tra Pyongyang e Mosca nel settore della Difesa. Ecco, l’eventuale distensione tra Trump e Kim potrebbe paradossalmente rientrare nella strategia di Washington volta ad arginare Pechino in Asia orientale.

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Panorama

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