Trump-Zelensky, l’incrocio pericoloso a Roma per i funerali di Papa Francesco

  • Postato il 23 aprile 2025
  • Di Panorama
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Sabato si terranno a Roma i funerali di Papa Francesco. Sia Donald Trump che Volodymyr Zelensky saranno presenti alle esequie. In questo quadro, il presidente ucraino avrebbe intenzione di incontrare l’inquilino della Casa Bianca a margine della cerimonia funebre. «Sì, mi piacerebbe, sono pronto. Siamo sempre pronti a incontrare i nostri partner degli Stati Uniti», ha detto Zelensky, rispondendo a chi gli chiedeva se desiderasse un faccia a faccia con Trump a Roma. Non è al momento chiaro se il presidente americano accetterà un incontro.

Relazioni turbolente tra Kiev e Washington

Senza dubbio, le relazioni tra Washington e Kiev stanno attraversando una fase di turbolenza. Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha fatto sapere che non prenderà parte a un vertice sull’Ucraina organizzato a Londra con funzionari britannici, ucraini ed europei. Al suo posto, sarà presente l’inviato statunitense per l’Ucraina, Keith Kellogg. Ufficialmente, Rubio ha dato forfait per “problemi logistici”, ma è verosimile che le ragioni siano anche di natura politica.

Nel frattempo, poche ore fa, il vicepresidente americano JD Vance ha ventilato la possibilità che Washington abbandoni i negoziati sulla crisi ucraina.
«Abbiamo avanzato una proposta molto esplicita sia ai russi che agli ucraini, ed è ora che dicano di sì o che gli Stati Uniti abbandonino questo processo. Abbiamo svolto un lavoro diplomatico straordinario, sul campo», ha affermato.

Kiev è irritata per l’intenzione di Washington di riconoscere la sovranità russa sulla Crimea, annessa militarmente da Mosca nel 2014.
«L’Ucraina non riconoscerà legalmente l’occupazione della Crimea», ha dichiarato Zelensky. Dall’altra parte, Trump si è mostrato più volte irritato dalla condotta di Vladimir Putin nell’ambito dei negoziati.

Secondo quanto riportato da Axios, gli Stati Uniti attendono una risposta alla bozza di un accordo di pace tra Kiev e Mosca: la Russia otterrebbe il riconoscimento ufficiale della Crimea e de facto gran parte dei territori occupati, mentre l’Ucraina dovrebbe rinunciare all’ingresso nella NATO. In cambio, Kiev riceverebbe parte della regione di Kharkiv, truppe di peacekeeping, assistenza economica per la ricostruzione, e la gestione della centrale nucleare di Zaporizhia passerebbe agli Stati Uniti.

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Panorama

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