Tubi rotti, Salis incalza Iren: “È un’emergenza, serve un piano di sostituzione in tutta la città”
- Postato il 17 agosto 2025
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- Di Genova24
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Genova. Tubi troppo vecchi che non reggono gli sbalzi di pressione e puntualmente esplodono sotto il manto stradale. È questa, secondo quanto accertato dai tecnici del Comune e di Ireti, la causa della rottura che sabato pomeriggio ha interessato una conduttura da 40 centimetri all’incrocio tra via Montaldo e via Bobbio, lasciando a secco per ore diverse abitazioni in Valbisagno con annessi danni e allagamenti. “È un’emergenza”, ammette la sindaca Silvia Salis, arrivata nel tardo pomeriggio di domenica in sopralluogo insieme all’assessora alla Polizia locale Arianna Viscogliosi e al presidente del Municipio Media Valbisagno Lorenzo Passadore.
“Ne ho parlato sia ieri che stamattina con l’assessore Ferrante – spiega la sindaca -. In città ci sono condutture anche molto importanti ancora in ghisa grigia, che è veramente vetusta. Serve un lavoro di ammodernamento in tutta la città. Bisogna fare un ragionamento con Ireti per un piano di sostituzione: tra pochi giorni incontrerò l’amministratore delegato di Iren Gianluca Bufo, con lui faremo un ragionamento che coinvolge vari settori, tra i quali quello delle condotte. Il fatto di essere azionisti di questa grande società deve tornare ad essere un’opportunità e questo è uno dei temi fondamentali sul tavolo”.

Salis: “Da lunedì la viabilità tornerà alla normalità”
Tornata ovunque l’acqua nella notte tra sabato e domenica, restano le conseguenze sul traffico: ancora in vigore la chiusura di via Bobbio in direzione monte all’altezza dell’incrocio con via Montaldo. Di fatto si tratta di un provvedimento che interessa solo mezzi pubblici, taxi e autorizzati al transito sulle corsie gialle. Per i mezzi privati non cambia nulla, a parte la riduzione di carreggiata in atto già prima della rottura. “Stiamo facendo un lavoro con Aster, da lunedì pomeriggio si pensa di poter tornare alla normalità”, ha riferito Salis.

L’assessora Arianna Viscogliosi, che già ieri si era recata sul luogo dell’esplosione della tubatura, sottolinea il tempestivo ed efficace lavoro della polizia locale: “Sono stati i primi ad arrivare e sono ancora qui a presidiare il cantiere. Nel momento di massima emergenza avevamo sei pattuglie in azione, ora ne restano due fisse. Hanno fatto e stanno facendo un efficace lavoro di messa in sicurezza, dimostrando grande vicinanza alla città. Questo è il compito più importante che svolge la polizia locale: garantire la viabilità e la sicurezza in costante contatto con i cittadini”.
Esplosioni a raffica sulla rete idrica genovese
Quello di Staglieno è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi analoghi che in alcuni casi avrebbero potuto mettere a rischio l’incolumità delle persone. L’anno scorso proprio in questo periodo – era il 20 agosto – una condotta principale di dimensioni simili era esplosa nel sottopasso ferroviario tra corso Torino e corso Sardegna, facendo saltare in aria interi pezzi di asfalto: per fortuna in quel momento non transitava nessuno. Nel giorno di Ferragosto 2021 si registrò lo spettacolare allagamento di piazza Corvetto sotto gli sguardi attoniti di genovesi e turisti. E la stessa tubazione saltata a Staglieno aveva ceduto in piazzale Parenzo nel 2019.
Che la vetustà delle condotte sia una delle principali cause di guasti alla rete idrica è noto anche ai tecnici di Ireti, sebbene all’emergenza concorrano pure altri fattori, tra cui i danneggiamenti causati da terzi e le aumentate sollecitazioni provocate dal traffico. I tre storici acquedotti che riforniscono Genova (De Ferrari-Galliera, Nicolay e Amga) si estendono per circa 1.200 chilometri nel solo territorio comunale. Secondo quanto riferito l’anno scorso a Genova24, nel 2023 erano stati investiti circa 25 milioni di euro per il rinnovo della rete all’interno di un piano industriale che prevedeva 180 milioni di investimenti sugli acquedotti.
Passadore: “Difficile coordinare tutti i cantieri”
Per il tubo rotto tra via Bobbio e via Montaldo, dopo le prime ipotesi, è stato escluso che il cantiere degli assi di forza possa figurare tra i colpevoli. “Qui fino ai primi di settembre si dovrà lavorare per spostare le tubazioni del gas – spiega il presidente Passadore – ma il guasto si è verificato in una posizione differente. Di certo si tratta di un incrocio molto trafficato e il bus 34 transita esattamente in quel punto, questo può aver contribuito a sollecitare la conduttura”.

Ma il tema dei tubi da sostituire si intreccia con quello dei vari cantieri che già oggi stanno martoriando la viabilità, in Valbisagno e non solo. “Abbiamo lo scolmatore, i quattro assi, fino a qualche anno fa la fibra ottica – ricorda il presidente del Municipio -. Coordinare tutti gli interventi non è sempre facile. Teniamo conto che in inverno i tubi del gas non possono essere cambiati, bisogna farlo in estate”.